I Borgia e il destino di Lucrezia

La famiglia Borgia è stata oggetto di vasto dibattito nella società occidentale, una condizione che ha garantito loro notorietà sin dal XVI secolo, epoca in cui vissero. 

Il motivo di questo successo sta probabilmente nella loro natura controversa, la cui storia racconta di congiure di potere, omicidi politici, intrighi e dissolutezze di ogni tipo, che hanno contribuito a fare della famiglia un simbolo senza tempo di corruzione del potere e a formare intorno ai diversi personaggi un’autentica “leggenda nera” spesso sospesa ai confini tra mito e realtà.  

Tra questi, il personaggio di Lucrezia Borgia ha incarnato nell’immaginario collettivo, la discussa figura di femme fatale, personaggio pienamente protagonista e consapevole delle delittuose trame familiari; la ricerca storica ci ha invece restituito, specie negli ultimi anni, l’immagine di una donna non priva di punti oscuri, ma la cui fama negativa è stata spesso esagerata rispetto alle reali vicende.

Lucrezia nasce a Subiaco, nei dintorni di Roma, il 18 aprile 1480, dalla relazione illegittima tra il cardinale Rodrigo Borgia e una cortigiana mantovana, Vannozza Cattanea. L’ambizioso Rodrigo ha l’obiettivo di portare se stesso sullo scranno papale, per dare nuovo lustro alla famiglia di origine.                               

Nell’agosto del 1492 Rodrigo coronerà le sue ambizioni venendo eletto papa con il nome di Alessandro VI. Il papato di Alessandro VI, che si protrarrà fino al 1503, si caratterizzerà soprattutto per l’assenza di scrupoli del pontefice, per i numerosi intrighi politici e per la sfacciata tendenza a favorire i propri parenti con una politica nepotista.

L’alto lignaggio della sua famiglia garantisce a Lucrezia la possibilità di ricevere un’istruzione completa e di venire educata alle lingue, alla poesia e alla retorica. Durante l’infanzia sviluppa inoltre un forte legame con i fratelli, in particolare con Cesare, ma è chiaramente l’influenza del potente padre e le sue ambizioni politiche che condizionano fin dalla più tenera età il carattere e il futuro della giovane donna.                                                                                                           

Già dall’età di undici anni, Lucrezia diviene parte della strategia di Rodrigo Borgia, che intende combinare il matrimonio della figlia per ragioni di potere. La scelta cade su un esponente degli Sforza, il ventiseienne Giovanni, conte di Pesaro. I due giovani si sposano il 12 giugno 1493, appena dieci giorni dopo essersi conosciuti.  Nel 1494 il quadro politico italiano viene stravolto da un importante evento: il re di Francia Carlo VIII decide di invadere la penisola; iniziano così le Guerre d’Italia, e le ingerenze delle potenze straniere nelle vicende politiche italiane.                                                      

In questa nuova situazione il matrimonio tra Lucrezia e Giovanni inizia a non apparire più un buon affare per i Borgia, che nutrono il desiderio di una nuova alleanza politica.                                                                                                       

Nel 1497 i rapporti tra gli Sforza e Alessandro VI sono divenuti ormai piuttosto tesi: per raggiungere l’obiettivo dell’annullamento del matrimonio viene invocata, da parte del Papa, la presunta impotenza di Giovanni Sforza, che in tutta risposta diffonde voci su un presunto rapporto incestuoso tra il padre e la figlia. Le nozze vengono alla fine annullate il 18 novembre 1497 dal tribunale canonico che dichiara Lucrezia come illibata; la reputazione della contessa ne esce però fortemente compromessa dallo scandalo e dai numerosi pettegolezzi che da quel momento circolano intorno alla sua verginità.                                Nel luglio del 1498, Lucrezia giunge nuovamente all’altare e questa volta lo sposo designato è Alfonso d’Aragona: con questo matrimonio i Borgia intendono avvicinarsi politicamente al Regno di Napoli e agli aragonesi spagnoli. Per alcuni mesi la vita di Lucrezia sembra scorrere serena, tanto che nell’aprile dell’anno seguente rimane incinta del nuovo marito e darà alla luce il suo primo figlio legittimo, Rodrigo, nell’ottobre del 1499.                                                                                                             

E’ solo però un periodo di quiete prima della nuova tempesta: a complicare il quadro sono le nozze del fratello Cesare con la duchessa Charlotte d’Albret, vicina al re di Francia Luigi XII, che gettano nuova incertezza su quale alleanza, tra francesi e spagnoli, i Borgia intendano perseguire.        

Alessandro VI decide infine di propendere per l’alleanza con la Francia, e a farne le spese è proprio il marito di Lucrezia, Alfonso d’Aragona, che dopo aver subito un’aggressione per le vie di Roma viene ucciso, probabilmente da un sicario di Cesare Borgia, il 18 agosto del 1500. La morte del secondo marito e i sospetti sul fratello, destarono in Lucrezia una forte commozione e probabilmente fecero sorgere nella donna la determinazione di sottrarsi dalle ingerenze della famiglia, ricercando una nuova sistemazione che potesse controbilanciare in termini politici le brutali intromissioni dei propri familiari.                                                                                       

La scelta per le terze nozze cadde infine sugli Este, la più importante famiglia nobile di Ferrara, che nonostante i dubbi acconsentirono al matrimonio, avvenuto nel settembre del 1501, tra Lucrezia e Alfonso d’Este, figlio del duca di Ferrara.                                                                                              

I primi anni alla corte estense furono probabilmente i più sereni per Lucrezia, che insieme al marito contribuirà a rendere Ferrara uno dei centri della cultura rinascimentale. Alcuni tra i più illustri letterati e umanisti del Rinascimento, come Ludovico Ariosto e Pietro Bembo, con il quale ebbe un nutrito scambio epistolare e sembra anche una relazione, troveranno accoglienza nella città emiliana, dove oltre a Lucrezia spicca la presenza della cognata Isabella d’Este, anch’essa culturalmente impegnata nel patrocinio delle arti. I rapporti tra le due donne non saranno però particolarmente sereni, e daranno vita ad una accesa rivalità motivata dal voler primeggiare l’una sull’altra. 

Negli stessi anni la vita privata di Lucrezia Borgia è segnata dalle numerose gravidanze: tra il 1505 e il 1519, dall’unione con Alfonso d’Este, Lucrezia darà alla luce ben 7 figli, di cui però molti non sopravvivranno ai primi anni di vita. Oltre alla relazione con il marito la vita sentimentale di Lucrezia è segnata anche da altri rapporti, tra cui quello presunto con Francesco II Gonzaga, marito della rivale Isabella d’Este, con cui Lucrezia intesse una relazione epistolare grazie anche all’aiuto del poeta umanista Ercole Strozzi, misteriosamente ucciso nel 1508.                                                      

Nonostante una certa stabilità raggiunta, le turbolenze politiche continueranno a stravolgere la vita di Lucrezia. Dopo la morte del padre Alessandro VI nel 1503, la stella dei Borgia comincia ad oscurarsi: i tanti rivolgimenti politici e le vicende private avevano probabilmente turbato l’animo di Lucrezia, che negli ultimi anni della sua vita avrà una autentica svolta spirituale. Dal 1512 Lucrezia abbandonerà infatti i ricchi  abiti rinascimentali per indossare l’abito dei frati francescani, iniziando a portare il cilicio come forma di penitenza. Le numerose gravidanze avevano inoltre indebolito il fisico della donna: l’ultima di queste, nel giugno del 1519, si sviluppò in una febbre che a 39 anni pose fine alla vita di Lucrezia.

Alessia La Palombara