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Il Polo liceale “R. Mattioli” di Vasto si aggiudica il torneo di Debate storico “Rigenerare memoria”

Per un migliore rimescolamento di argomenti storici veri e per aver meglio seguito la catena dei perché”: è con queste parole che lo scorso 24 aprile, presso la sede pescarese dell’Università degli Studi “G. D’Annunzio”, il professor Francesco Sfredda ha sancito la vittoria dei giovani debaters del Polo liceale “R. Mattioli” in quella che è stata la seconda edizione del torneo di Debate storico “Rigenerare memoria”, organizzata dalla fondazione Hubruzzo in collaborazione con Rati e Società Debate Italia

Dopo aver brillantemente superato la fase iniziale del torneo, la squadra composta da Michele Pio Ciccarelli, Giuseppe Di Paolo, Marco Clemente Di Rienzo, Domenico Farina e Michelangelo Grimaldi ha affrontato le agguerrite debaters schierate dal Liceo classico “G.B. Vico”, e tra argomentazioni, confutazioni, domande ficcanti e repliche puntuali ha saputo convincere un panel di giudici di tutto rispetto: a valutare gli sfidanti, infatti, accanto al summenzionato professor Francesco Sfredda, Società Nazionale Debate Italia e curatore del torneo, erano Giulio Tatasciore, presidente della sezione di Pescara/Chieti dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano (che insieme all’Istituto per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea ha fornito supporto scientifico all’iniziativa) e Daniele Di Bartolomeo, Professore di storia moderna presso l’Università di Teramo, che ha anche curato i materiali di approfondimento. 

Dedicato alla memoria dell’on. Di Fonzo, il cui spirito innovativo e la cui missione civile continuano a ispirare molteplici attività innovative nelle scuole abruzzesi, il torneo di quest’anno ha preso le mosse dalla mozione “Questa assemblea, come deputato all’Assemblea Nazionale Costituente, approverebbe la Costituzione civile del clero”. Concentrandosi sul rapporto tra cittadinanza e appartenenza religiosa, questa edizione si è dimostrata sin dalle sue prime fasi un crocevia di idee e riflessioni su quali siano i confini della cittadinanza e su quanto possa essere sottile la linea che separa inclusione ed esclusione. Lo scontro dialettico intorno ad un tema così intricato ha dimostrato come l’approccio allo studio della storia possa essere reso stimolante senza per questo rinunciare alla complessità. E del resto la rilevanza che il metodo e la dimensione storica assumono nella nostra vita è stata al centro della prolusione tenuta da Enzo Fimiani, professore di Storia contemporanea presso l’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara

“Questa esperienza consente agli studenti di indagare e riflettere su questioni controverse analizzandole nel loro contesto storico. Si tratta del miglior modo per abituare la mente a padroneggiare la complessità dei processi e delle dinamiche umane per scovare le migliori ragioni per deliberare e prendere posizione in essi”: nelle parole del professor Matteo Giangrande, socio RATI e direttore della Società Nazionale Debate Italia, emergono chiaramente gli scopi che simili iniziative si propongono. Ma è nel momento in cui si osservano l’impegno e i progressi di questi ragazzi che hanno saputo indagare tale materia, analizzarla, dissezionarla, cogliendone ragioni e dinamiche, affinando progressivamente le loro capacità dialettiche e il loro senso critico, che se ne colgono anche il senso e la bellezza.

Irene Bianchi