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“È anche Cosa Nostra: lettori ad alta voce per la legalità”

La mafia non risparmia neanche i bambini.

 

di Alexandra Delrio, Eleonora Malatesta, Anita Corsi, 1B

 

Il 19 aprile 2024 si è svolta la decima edizione della Notte Nazionale del Liceo Classico. Quest’anno il filo conduttore della serata è stata la comunicazione, in occasione di due anniversari importanti: i cento anni della radio e i settant’anni della televisione italiana. Molti studenti hanno preso parte a questa iniziativa mettendo a punto un ricco programma con esecuzioni musicali, letture di poesie e testi classici e rappresentazioni teatrali. 

Nel corso della serata i ragazzi delle classi 2B e 2D hanno presentato il progetto “È anche Cosa Nostra. Lettori ad alta voce per la legalità”, un lavoro realizzato durante l’anno sotto la guida delle  professoresse Alessandra Bertolotto e Cristina Frisone.  

“La classe dei banchi vuoti” di Don Luigi Ciotti

Ad iniziare sono stati gli alunni della classe 2B che hanno presentato la lettura drammatizzata del libro “La Classe dei Banchi Vuoti” di don Luigi Ciotti.  Ciascuno di loro ha interpretato il ruolo di uno dei protagonisti, nove ragazzi la cui vita è stata spezzata dalla mafia; siamo stati resi partecipi della loro triste storia, che ci è stata raccontata in prima persona per rendere la performance ancora più coinvolgente. La modalità con la quale è stato presentato il lavoro è stata scelta dai ragazzi stessi, come ci è stato detto nell’intervista che  ci hanno concesso:

Int: Da cosa è nata l’idea di raccontare inn prima persona le storie di questi ragazzi, vittime della mafia?

“Nel libro di don Ciotti le storie dei bambini sono raccontate in terza persona, però avendo riorganizzato la sceneggiatura con l’aiuto della prof.ssa Bertolotto, per renderla più coinvolgente a livello emotivo e perché andasse ad attirare l’attenzione dei visitatori abbiamo scelto di raccontarla in prima persona. Per questo lavoro  abbiamo partecipato  a tre incontri diversi, tra cui uno con Tiberio Bentivoglio e i genitori di Dodò, che era uno dei bambini di cui parlava il libro.”

Int: I genitori di Domenico Gabriele, il secondo ragazzo di cui tratta la vostra lettura, visitano spesso le scuole?

“Sì. Nonostante il dolore per la tragica perdita del loro figlio, ci hanno spiegato il motivo per il quale continuano ad andare nelle scuole di tutta Italia a raccontare ciò che è successo a Domenico: non dimenticare che la mafia fa vittime anche tra i bambini, i giovani e le donne.”

Int: Secondo voi siete riusciti a coinvolgere il pubblico?

“Secondo noi sì: abbiamo sentito la partecipazione del pubblico soprattutto quando a turno ci alzavamo per raccontare la storia dei vari bambini. La narrazione  in prima persona poi è stato ciò che ha aggiunto un tocco in più ”

“Io dentro gli spari” di Silvana Gandolfi

Di seguito i ragazzi della 2D hanno interpretato alcuni passi significativi della loro lettura, “Io dentro gli spari” di Silvana Gandolfi. Al pubblico è stato letto un passaggio che gli studenti hanno ritenuto essere tra i più importanti. Hanno drammatizzato permettendo agli ascoltatori di immergersi completamente nel loro racconto. A concludere è stata una ragazza che ha letto una delle storie trattate nel libro “La classe dei banchi vuoti”. 

Anche in questo caso la lettura ad alta voce è stata scelta dai ragazzi come ci è stato riferito alla fine dell’esibizione. 

Int:  Come vi siete organizzati per preparare il vostro lavoro?

 “Abbiamo letto dei passi ad alta voce in classe e poi abbiamo votato  i migliori lettori “

Int: Avete letto uno o più libri? 

“Abbiamo letto più libri nel corso dell’ anno e poi abbiamo scelto quello che ci aveva colpito di più.”

 Int: Vi è piaciuto partecipare a questo progetto?

“Sì, è stato molto interessante.”

 Int: Se doveste dare un consiglio ai futuri alunni di seconda, cosa direste loro?

“Consiglieremmo di coltivare la lettura ad alta voce anche su altre tematiche oltre a quelle della legalità”