di Silvio Valentino, Attilio Del Corpo, Rocco Di Mambro, Alex Arcaro, Luca Scardino LICEO SCIENTIFICO ISISS A.GIORDANO – VENAFRO (IS)
“E’ chiaro ormai da molti anni che alla fine del percorso scolastico troppi ragazzi scrivono male in italiano, leggono poco e faticano ad esprimersi oralmente”: comincia così la lettera indirizzata da 600 Professori universitari al Governo e al Parlamento Italiano con la quale hanno denunciato le carenze degli studenti nella lingua italiana. Da tempo i docenti universitari denunciano le mancanze linguistiche dei loro studenti (grammatica, sintassi, lessico), con errori appena tollerabili in terza elementare. Tra i firmatari troviamo importanti Accademici, linguisti, Rettori, docenti di Storia e Letteratura, sociologi, filosofi, costituzionalisti. I docenti si lamentano soprattutto di correggere tesi di laurea piene di errori elementari, come utilizzo di apostrofi o accenti o addirittura della funzione della lettera “H”. Gli eruditi nel nostro Paese chiedono a gran voce di riformare l’istruzione della scuola elementare e media partendo dai fondamentali: dettato ortografico, riassunto, comprensione del testo, conoscenze del lessico, anche perchè il tema della correttezza ortografica e grammaticale è stata a lungo svalutata sul piano didattico più o meno da tutti i governi. Ci sono alcune importanti iniziative rivolte all’aggiornamento degli insegnanti, ma non si vede una volontà politica adeguata alla gravità del problema. A tale proposito si spera che il Governo attui al più presto un piano di riforma scolastica che rinnovi le basi della didattica. Tutto ciò è testimonianza di un regresso culturale portato avanti dalla nuova generazione che si interessa sempre meno della propria lingua e delle sue regole. Sottovalutare la propria madrelingua equivale a sottovalutare la propria identità.