La guerra vista con gli occhi di una bambina

Giulia La Monica è nata il 20 gennaio del 1933 e vive a Catania. Ma nella sua giovinezza, durante la guerra, per vari problemi familiari si è dovuta trasferire a Roma.

Quando é scoppiata la guerra lei dove si trovava?

Quando scoppiò la guerra io non mi trovavo più a Catania, ma a Roma. Ero figlia unica e mi sono trasferita a Roma con mia madre, mio padre era già morto.

La situazione economica della sua famiglia é stata colpita dalla guerra? Se si durante o dopo la guerra?

Si, la situazione economica della mia famiglia é stata colpita, un po’ come tutte le altre famiglie italiane.

Quali erano i problemi di vita durante la guerra?

Di sicuro i problemi più importanti di vita durante la guerra erano, per lo più, i beni primari, come cibo e acqua da bere e per lavarsi. Infatti, quando avevamo fortuna mangiavamo pane con qualche salume. Ma alcune famiglie a noi vicine non si potevano manco permettere questi beni ogni giorno.

Le donne e i bambini in che modo hanno vissuto la guerra? Cosa facevate mentre gli uomini erano a combattere?

Noi donne e bambini vivevamo la guerra in ansia totale, stavamo chiusi a casa con la costante paura delle bombe e degli spari che sentivamo in continuazione e aspettavamo il rientro dei nostri familiari, sperando di poterli riabbracciare.

Quali sono i ricordi più forti di quei momenti ?

Di sicuro il ricordo più forte che non potrò mai scordarmi sono le campane di sicurezza, che suonavano in previsione di un attacco aereo in città. Ed era quello il momento più pauroso della giornata, la corsa da casa fino ai bunker; con la costante paura di non poter più uscire all’aria aperta e il pensiero che le provviste non bastassero per tutta la popolazione.

 

Giovanni Passanisi 3^G