Dora è una giovane donna di 32 anni di origine ecuadoriana, vive a Genova da 12 anni. È sposata ed ha due figlie.
Lavora per una ditta di servizi di pulizie.
Ha sempre abitato nella zona interessata dal crollo del ponte
- Ciao Dora! Dove abiti ?
Dora; Abito nella strada che è stata colpita dal crollo del ponte Morandi
- Quando è crollato il ponte dove ti trovavi ?
Dora: Mi trovavo a casa , stavo cucinando . All’improvviso ho sentito un forte boato e dopo poco tempo un silenzio totale .
- Cosa hai provato quando è crollato il ponte ?
Dora: Ho provato tristezza, delusione e rabbia. Mia figlia si è spaventata molto. Non sapevo se dovevo uscire o rimanere in casa, ero avvolta dal panico e per pochi secondi sono rimasta immobile. Subito ho preso le mie figlie e le ho rassicurate, la più grande piangeva. Una mia vicina di casa è scesa avvisandomi che stava arrivando la polizia e dovevamo uscire. Al volo ho preso il biberon di mia figlia più piccola e sono uscita di corsa. Ho chiamato mio marito avvisandolo che era crollato il ponte .
- Dove siete stati indirizzati dopo il crollo?
Dora : Inizialmente sono state accolte le persone disabili e le famiglie con bambini piccoli, come me . Siamo stati portati al NOVOTEL di via Antonio Cantore.
- Come ti senti ora a non avere più le tue abitudini quotidiane?
Dora : All’inizio mi sono sentita spaesata e persa, perchè mi ritrovavo fuori casa con 2 figlie e senza aver nulla.
- Cosa ne pensa, quale è il motivo del crollo del ponte Morandi?
Dora : Secondo me, ci doveva essere un po’ più di attenzione e supervisione , perché quando ci passavo sopra il ponte tremava e non mi sentivo tanto sicura , ma non pensavo che potesse crollare. Mi dispiace molto per le 43 vittime che hanno perso la vita durante il crollo.
- Che danni ha creato il crollo del ponte ?
Dora : Ha creato molto caos, ci sono persone che ancora adesso non hanno un posto dove vivere , ma io fortunatamente sono stata collocata in una casa comunale a Pontedecimo . Il crollo del ponte ha portato via 43 vittime .