• Home
  • Blog
  • Articoli
  • Giovani e fertilità, il ministero della Salute educa alla consapevolezza

Giovani e fertilità, il ministero della Salute educa alla consapevolezza

Il progetto “Studio Nazionale Fertilità”, indetto dal Ministero della Salute, si è concluso a fine 2018 e ha raccolto in territorio nazionale dati sul rapporto dei giovani con i temi di salute sessuale e riproduttiva.
I dati emersi dalle indagini affermano come 3 giovani su 4 cerchino informazioni su sessualità e affettività sul web, nonostante ciò, il 94% ritiene che la scuola debba garantire un’adeguata informazione sul tema a partire dalla scuola media inferiore, organizzando conferenze tenute da esperti esterni o momenti di dibattito in classe.
L’80% degli adolescenti intervistati ritiene di possedere un’adeguata informazione sugli argomenti proposti, ma solo il 54% di essi è a conoscenza di come il periodo fertile della donna influisca sulla possibilità di gravidanze. Più del 90% sa che il profilattico protegge delle infezioni sessuali, ma molti credono che anche le pillole, i cerotti e i dispositivi ormonali prevengano la contrazione di malattie sessualmente trasmissibili. In linea generale, i metodi di contraccezione più usati risultano essere il profilattico e il coito interrotto.
Un’educazione sessuale insufficiente contribuisce all’aumento esponenziale di gravidanze indesiderate e malattie da parte degli adolescenti italiani. Per tale ragione, l’istruzione ha il dovere morale di assicurare agli studenti una conoscenza quanto più accurata sulle drastiche conseguenze di una sessualità dissoluta e inconsapevole.
Nell’era della digitalizzazione, il rischio a cui si è maggiormente esposti è il sexting, che interessa i ragazzi a partire dagli 11 anni. Le donne risultano più inclini a condividere con il proprio partner o un gruppo di amici selfies e video che le ritraggono seminude o senza veli. Il comportamento diviene pericoloso nel momento in cui si sfocia nel cosiddetto revenge porn, ovvero nella condivisione di file a scopo prettamente pornografico. I rischi del chattare “hot” sono, quindi, molteplici e consistono nel ricattare l’altra persona, minacciandola di divulgare i contenuti per
vendetta. In Italia l’educazione sessuale rappresenta ancora un tabù insuperabile. Il giovane viene associato dalla famiglia, nonché dalla società, a valori di purezza e ingenuità, da preservare e proteggere in nome della castità. Tuttavia, nel periodo della pubertà, la curiosità del ragazzo soverchia qualsiasi ideale imposto dalla civiltà e dai genitori. L’adolescente si pone delle domande e, non trovando risposte all’interno del nucleo famigliare, si rivolge ai mezzi di comunicazione di massa, incerti e poco validi. Crescendo con la convinzione che il sesso è oggetto di vergogna e negatività, si vive l’affettività con paura e incapacità di discernere tra il nocivo e il naturale. Per il  ministero della Salute, la fertilità è “un bene comune” e bisogna prendersene cura a partire dall’educazione. I momenti di riflessione e discussione che seguiranno lo “Studio Nazionale Fertilità” sono fondamentali per educare la generazione corrente ad una corretta informazione. I consultori devono divenire “amici e alleati” in quanto costituiscono un prezioso punto di riferimento per un sostegno psicologico e fisico sui temi di sessualità e fertilità. All’interno dei consultori convergono figure come ginecologi e andrologi, i quali consigliano uno stile di vita tale
da preservare la propria fertilità e ci aggiornano sullo stato di salute del nostro apparato riproduttivo, mantenendo un rapporto basato su rispetto e discretezza.

Erica Ardu, III B