Come spiegato dal National Geographic, gran parte del pianeta sta ‘nuotando’ nella plastica abbandonata. Plastica che sta danneggiando la salute degli animali e, probabilmente, anche quella dell’uomo.
Negli ultimi anni si è sentito molto parlare dell’inquinamento da plastica, che difatti, come scrive il National Geographic, è diventato uno dei temi ambientali più pressanti per quanto riguarda il nostro pianeta. La produzione di oggetti di plastica usa e getta sta superando di gran numero la capacità di gestione rispetto ai secoli scorsi, sopratutto nei paesi come l’Africa e l’Asia , dove i sistemi di raccolta dei rifiuti sono spesso inefficienti. La plastica usa e getta dà vita ad un ciclo rapidissimo, diffondendosi tramite gli oceani ed a sua volta distruggendo tutto ciò che lo circonda. La maggior parte della plastica che si trova nell’oceano arriva proprio dalla terraferma, oppure viene trasportata dai fiumi che trasportano immondizia man mano che scendono a valle. Una volta in mare, molti dei rifiuti plastici rimangono in acque costiere, ma nel momento in cui vengono catturati dalle correnti oceaniche, possono viaggiare in tutto il mondo. Oggi le plastiche monouso costituiscono il 40% del nostro pianeta , di cui molti di questi prodotti come le buste di plastica hanno una vita di poche ore, anche se in realtà rimangono nell’ambiente per centinaia di anni.
La produzione di plastica
Sempre come ricostruito dalla giornalista Laura Parker, dopo la seconda guerra mondiale si ebbe un forte incremento di prodotti in plastica. Pezzi per automobili, dispositivi medicali, caschi per le moto: tanti nuovi oggetti, mai utilizzati prima, furono costruiti in plastica.
Danni
Ogni anno milioni di animali vengono uccisi dalle plastiche, comprese le specie a rischio di estinzione. Praticamente tutte le specie di uccelli marini e pesci mangiano questo materiale e questo costituisce un pericolo anche per la vita umana nella misura in cui l’uomo se ne ciba.
Come affrontiamo questo problema?
Con il riciclaggio.
Consiste in un insieme di operazioni che vengono svolte sui rifiuti costituiti da plastica per ottenere nuovo materiale da reinserire nel commercio. Il riciclaggio di bottiglie di plastica e la diffusione dei contenitori per la raccolta differenziata possono influire positivamente sulla diminuzione dell’inquinamento.
Il parlamento europeo, come si legge sul sito ufficiale, ha approvato il divieto totale dell’utilizzo di oggetti di plastica monouso, per cui esiste già sul mercato una versione alternativa biodegradabile e sostenibile. In Italia, nel gennaio 2018 , è stata stabilita la sostituzione dei sacchetti di plastica usati per imbustare la frutta e la verdura con sacchetti biodegradabili e compostabili. Fra le proposte vi è anche l’obiettivo di raggiungere entro il 2025 la raccolta del 90% delle bottiglie di plastica e l’obbligo di etichettatura sui prodotti, in modo che i cittadini sappiano come smaltirli correttamente.
Tutto ciò, per evitare di aggravare maggiormente la situazione sull’impatto ambientale e soprattutto per rendere un pianeta un posto migliore anche per le generazione che verranno.
Federico Bacchi 3G