L’ara com’era: un tuffo virtuale nel passato

 

 

Che le strutture architettoniche ed i reperti scultorei dell’antichità fossero colorati si è sempre saputo, ma è difficile immaginare come dovessero apparire. ‘L’ara com’era’, il racconto multimediale che permette dallo scorso ottobre una visita immersiva e multisensoriale dell’Ara Pacis a Roma,  è un evento che coniuga le conoscenze storiche alle possibilità offerte dalla moderna tecnologia.

Indossando dei particolari visori AR della Samsung, collegati con un paio di cuffie, è possibile essere proiettati ai tempi della Roma imperiale e partecipare idealmente alle cerimonie che si svolgevano intorno a quello che è considerato uno dei massimi monumenti di epoca romana: l’ara della gens Iulia, per noi l’Ara Pacis. La tecnica alla base di tale esperienza è quella della cosiddetta ‘realtà aumentata’, nata dalla fusione di riprese cinematografiche, ricostruzione in 3D e computer grafica, che fornisce l’opportunità di vedere come si presentavano realmente i bassorilievi che ornano il recinto dell’altare, animati da colori brillanti, mentre si ascoltano la descrizione delle immagini e si acquisiscono interessanti dati storici. L’effetto è particolarmente suggestivo poiché la realtà virtuale si sovrappone agli elementi scultorei con naturalezza, dando l’impressione che la colorazione dell’opera avvenga veramente davanti ai nostri occhi. Inoltre, alcune immagini sono presentate come se il punto di osservazione dello spettatore fosse sopraelevato, consentendo una visione panoramica dell’intera area del Campo Marzio. Nei riquadri inferiori del recinto sono presenti le verdi decorazioni a carattere vegetale, mentre nei riquadri superiori dei lati lunghi è riprodotta l’austera processione, aperta dai littori, che precedono i sacerdoti e completata dai consules e da vari personaggi della famiglia di Augusto, ciascuno caratterizzato dai colori tipici degli abiti. Visione resa possibile da un accurato studio della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, che ha permesso di creare questo effetto con la massima approssimazione possibile. Sui lati corti appaiono, invece, scene di natura mitologica, il Lupercale, il sacrificio di Enea ai Penati, che servivano all’imperatore per sottolineare la diretta linea di discendenza della sua famiglia con il famoso eroe troiano.

Un’esperienza da fare e consigliare, un’iniziativa da ripetere…il materiale non manca!


Greta Valentini, III F, Liceo artistico statale Ripetta