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I “dieci punti” per capire se i propri figli devono o no andare a scuola

Un grande dilemma di ogni genitore è riferito alla salute del figlio in rapporto alla sua presenza a scuola: “Mio figlio è veramente malato? Lo devo mandare a scuola?” Da sempre i genitori non sanno come rispondere a queste domande e, a meno che non siano medici, è davvero difficile fare la scelta giusta…
In America, un’università del Michigan ha fatto un’indagine proprio su questo argomento; ne è risultato che il 75% dei 1500 genitori di ragazzi fra i 6 e 18 anni non aveva mandato il proprio figlio a scuola almeno una volta durante l’anno. Tra i fattori che influenzavano di più la loro scelta c’erano la paura che il malore peggiorasse (60%), che il bambino contagiasse i compagni di classe (47%) – indicati specialmente da genitori di bambini di elementari e medie – e il timore che il ragazzo perdesse lezioni importanti (37%), soprattutto per i genitori di liceali.
A quanto pare ben l’80% degli adulti che hanno partecipato all’inchiesta tengono i figli a casa se questi hanno la diarrea, il 58% fanno lo stesso con il sintomo del vomito. C’è il “fifty-fifty” per la febbre bassa, il 49% non manda i ragazzi a scuola, il 51% sì. Invece non sono ritenuti gravi gli occhi lucidi e le guance rosse (solo il l6% fa restare i figli a riposo) e ancora meno (12%) tosse e mal di gola. Pare fondamentale per la decisione casa/scuola il fatto di non perdere un giorno di lavoro bilanciata, comunque, dal desiderio di non lasciare il figlio solo a casa.
Stefano Masi, medico del Meyer di Firenze, a questo riguardo spiega che spesso i genitori considerano la febbre un sintomo per il quale non rischiare di mandare il figlio a scuola, mentre in realtà si potrebbe se la febbre in questione non evidenziasse temperature non elevate. Invece se il bimbo avesse occhi lucidi, tosse e guance arrossate, anche se avesse temperature corporee normali, non sarebbe il caso di mandarlo a scuola. Complessivamente, però, non si deve mandare a scuola il proprio figlio, se questo non è in grado di autogestirsi.
Viola Maestri 3C