La macchina volante, un sogno divenuto realtà

Poco più di cent’anni fa sembrava un sogno anche solo pensare di potersi spostare utilizzando un arnese che viaggiasse semplicemente su quattro ruote, invece che trainato da dei cavalli o, meglio, i cavalli avrebbe continuato ad averli, seppure un po’ meno in carne ed ossa e un po’ più in metallo. Sembrava impossibile che, ben presto, si sarebbero messi da parte i carri o i lunghi cammini che spesso e magari poco volentieri si dovevano affrontare per poter andare da una città all’altra, anche solo per poter comprare un po’ di cibo per sfamare la propria famiglia. Solo poco più di cent’anni fa si sono iniziate a progettare le prime automobili e le prime ferrovie. Le due grandi Rivoluzioni Industriali sono state un decisivo passo, se non salto, in avanti per il progresso dell’uomo nel campo delle comunicazioni e del trasporto. Il primo motore a benzina sufficiente è stato brevettato da un ingegnere tedesco solo nel 1883, cosa che ha portato, pochi anni più tardi, anche alla progettazione e di conseguenza alla costruzione della prima automobile con combustione interna. La messa in commercio di questo nuovo prodotto ha fatto impazzire letteralmente il mondo intero, tanto da raggiungere il picco delle vendite solo sette anni dopo, nel 1890. In quegli stessi anni, in Inghilterra e più precisamente a Londra, un’ennesima stramberia visionaria veniva trasformata in realtà: la prima metropolitana. Poco più di cent’anni fa, il 10 gennaio 1863, nasceva la cosiddetta Underground, o The Tube: un bellissimo film fantascientifico che, se già fosse esistito il cinema odierno in quei tempi, avrebbe potuto parlare benissimo di un gruppo di operai rivoltosi che, rivoltandosi contro la classe borghese, aveva deciso di organizzare uno sciopero di tutti i trasporti. Ma caso vuole che un perfido membro della borghesia avesse pianificato un piano per far sì che i diversi tentativi di rivolta operaia andassero in frantumi: con chissà quali strani algoritmi si inventa una rete di trasporti sotterranea, che però, con un bellissimo colpo di scena finale, cadrà nelle mani di un piccolo e umile operaio che riuscirà a salvare la sua classe sociale. Dapprima le prime metropolitane inglesi sono a vapore: sono infatti ancora presenti molti tratti, di quella rete stradale, a cielo aperto. Solo nel 1890, con l’introduzione della trazione elettrica, si parla a tutti gli effetti di un trasporto che viaggia sotto terra. Ma ora saliamo sulla DeLorean e andiamo avanti nel tempo di poco più di cent’anni: è il 1985. Esce la prima parte del film “Ritorno al Futuro”. Tra gli amanti di questa trilogia chi non è andato al cinema, due anni fa, per vedere proiettato sul grande schermo le avventure di Marty e Doc lo stesso giorno in cui loro arrivarono in quel futuro così vicino al loro, eppure così diverso? Chi non si ricorda quel piovoso 21 ottobre 2015? La DeLorean sin da subito era stata aero-trasformata e modificata con un generatore di fusione che le permetteva di volare, così come tutte le altre auto del XXI secolo. Tanta è stata però la delusione di arrivare a questo giorno e non poter ancora andare a scuola su un pulmino volante. C’è poco da compiangersi, in fin dei conti si è sbagliato solo di un paio d’anni. Infatti si stima che, alla fine del 2017, si riuscirà ad avviare i primi test del primo taxi volante. A parlare è il direttore del team Airbus, il quale spiega che questo progetto, denominato Vahana, seppur colossale non presenta alcun grande problema: ben presto potremo richiedere, sempre via app, di farci venire a prendere non da un semplice taxi, ma da uno capace di viaggiare sopra la terra. “Non sarà complicato costruire tutte le reti aeree” racconta Zach Lovering “dato che gli ostacoli in cielo sono meno che sulla terra”. Stanno già progettando una serie di corridoi aerei sopra la città, con punti di decollo e di atterraggio in corrispondenza di aeroporti, stazioni e centri di città. A questo progetto già stanno lavorando, oltre che la Airbus e la Zee.Aero, anche la Terrafugia e la Moller in America, la Aeromobil in Slovacchia e la Cart!vator in Giappone, che spera di finire entro le Olimpiadi del 2020.
Che dire? Sembra che tra poco ci vedremo tutti quanti proiettati in un futuro simile a quello di spionaggio di 007 o dello S.H.I.E.L.D: chi non sogna di poter pilotare un’auto con un dispositivo di volo azionato da un sistema di propulsione, come quella di Nick Fury? E chissà, magari un nuovo sistema di allarme potrebbe essere “Non toccare la Lola!”
Ginevra Comanducci 3C