Macerata, torna il terrorismo nazifascista

RITROVATE BANDIERE CON LA CROCE CELTICA E IL “MEIN KAMPF” DI HITLER NELL’ABITAZIONE DI TRANI

FORZA NUOVA FORNIRÀ UN PULL DI AVVOCATI AL TERRORISTA. NEL FRATTEMPO IMPAZZANO LE VENDITE DEL LIBRO DI ADOLF HITLER SU AMAZON

di Mattia Gabella

A pochi giorni dalla sfiorata strage del 3 febbraio a Macerata, si comincia a delineare il profilo psicologico dell’attentatore marchigiano. Il giovane, incensurato, era legato a gruppi appartenenti alla destra suprematista e leggeva pubblicazioni di stampo fascista. Candidato nella lista di “Lega Nord” alle elezioni amministrative di Corridona (MC) aveva ottenuto “zero” preferenze. L’attentatore, che non si dice pentito, sarebbe stato spinto a compiere il folle gesto dal ritrovamento del cadavere di Pamela Mastropietro e dalle prime indiscrezioni che volevano il suo pusher nigeriano indagato per omicidio, mentre ad oggi le accuse contestate all’uomo si limitano ad essere occultamento e vilipendio di cadavere.

Luca Traini, 28 anni, incensurato, nella mattinata di sabato 4 febbraio ha seminato il terrore per le strade di Macerata esplodendo circa 30 colpi dall’interno della sua Alfa 174 nera. Gli obbiettivi, circa una decina, tra cui un bar ed una sede del PD, erano principalmente punti di ritrovo della comunità di rifugiati della cittadina. Fortunatamente, nonostante il tutto sia avvenuto a metà mattina, nessuno è stato colpito mortalmente dai proiettili, che però hanno lasciato a terra 6 feriti. Le vittime, tutte provenienti dall’Africa subsahariana, non sarebbero in pericolo di vita e sono state visitate dal ministro della giustizia Orlando. Una volta vistosi braccato dai carabinieri, l’uomo ha poi raggiunto la piazza della cittadina, dove è collocato il monumento ai caduti per la Patria, si è tolto la giacca ed ha atteso l’intervento dei militari avvolto in una bandiera tricolore. Al momento dell’arresto non ha opposto resistenza.

Traini, per il quale si profila il reato di strage (che secondo la giustizia italiana può essere contestato anche nel caso non vi siano decessi), in un primo momento si era avvalso della facoltà di non rispondere ma successivamente avrebbe comunicato al PM la sua vicinanza alla famiglia di Pamela, la ragazza ritrovata a pezzi dentro due valige, a cui avrebbe “dedicato preghiere ed acceso un cero”. Proprio il ritrovamento della ragazza avrebbe fatto “sbroccare e vedere nero” l’uomo il quale, forse associandola ad una sua passata relazione sentimentale con una ragazza tossicodipendente, ha deciso di sfogarsi contro “i neri che spacciano”. L’avvocato, in un comunicato stampa, ha sostenuto che “la morte di Pamela ha creato un blackout totale nella sua mente che potrebbe configurare l’incapacità di intendere e di volere al momento del gesto”. Molto probabilmente nei prossimi giorni sarà quindi richiesta una perizia psichiatrica per l’uomo, il quale ha inoltre dichiarato di aver saputo della ragazza solo tramite mezzi di informazione e di non averla mai conosciuta personalmente.

 

Le reazioni delle varie forze politiche sono state tra le più disparate: l’Unione Europea ha attaccato in maniera durissima tramite il vicepresidente della Commissione Timmermans, parlando di “attacco ai nostri valori fondamentali”, dure anche le reazioni della sinistra e di Matteo Renzi. Il 10 febbraio l’ANPI (associazione partigiani italiani) ha indetto una manifestazione generale antirazzista e antifascista, nonostante le parole del sindaco che ha chiesto che non si tenessero più sfilate per le vie della città. Dalla destra si alternano le dichiarazioni di un Berlusconi moderato ed un Salvini ben più deciso, che parla di un allarme fascista inesistente. L’allarme per il riaffermarsi dell’ideologia fascista sembra però essere molto più fondato di ciò che sostiene il leghista, soprattutto alla luce delle dichiarazioni di Forza Nuova, movimento politico che già più volte è stato accusato di vera e propria “apologia di fascismo”, che starebbe assoldando un pull di avvocati per difendere il giovane nel futuro processo, che si risolverà quasi certamente in una condanna, considerando che la pena minima per il reato di strage è 15 anni di carcere.

Queste dichiarazioni sono state accompagnate da un’ondata di sdegno del web, che però ha visto anche molti messaggi di approvazione rivolti all’attentatore, che ora rischia di essere emulato o elevato ad eroe da molti neofascisti, come quelli dietro allo striscione esposto a Roma recitante “Onore a Luca Trani”. Gli autori di questo gesto sono ora in via di identificazione, anche se sembrano essere legati a gruppi di ultras laziali, gli stessi che avevano orchestrato il fotomontaggio che vedeva Anna Frank vestire la maglia della Roma. Curiosamente, nelle ore immediatamente successive alla diffusione delle notizie sono impazzite le vendite del “Mein Kampf” su Amazon, diventando addirittura il terzo libro più venduto della giornata e confermando il trend positivo dello scritto che negli ultimi anni ha visto un netto incremento delle sue vendite, a causa, si spera, di una “nazi-curiosità” e non di un vero interesse verso le deliranti ideologie dell’austriaco.