• Home
  • Blog
  • Articoli
  • Problem-Based Learning: un metodo focalizzato sullo studente

Problem-Based Learning: un metodo focalizzato sullo studente

 

Il Problem-Based Learning (PBL) è il metodo di studio adottato dall’Università di Maastricht, in Olanda. È un approccio allo studio completamente diverso da quello tradizionale a cui sono abituati gli studenti del resto d’Europa. Per esempio, in Italia, le classi all’università sono spesso molto numerose e gli studenti partecipano alle lezioni in modo per lo più passivo, ascoltando l’insegnante e prendendo appunti.

Al contrario, a Maastricht le modalità sono opposte: le classi sono formate da un numero variabile tra i dieci e i quindici studenti che lavorano insieme e, dato un argomento, si informano, si confrontano e lo discutono tenendo, così, loro stessi la lezione. L’insegnante (tutor), invece, ha un ruolo meno attivo, e si limita a monitorare e facilitare le discussioni.

Ogni argomento è affrontato dal gruppo di studenti due volte a settimana per, generalmente, due mesi, alla fine dei quali vengono sottoposti a un esame di valutazione. Il PBL comprende sette fasi: nelle prime cinque si identifica il problema da affrontare e vengono definiti gli obiettivi di studio comuni a tutto il gruppo; la sesta fase consiste nello studio individuale, durante il quale ogni membro del gruppo, singolarmente, si informa e si documenta a seconda degli obiettivi stabiliti coi compagni. Infine, gli studenti si ritrovano per riportare, confrontare e discutere ciò che hanno approfondito.

Questo metodo è estremamente stimolante e dà la possibilità agli studenti di sviluppare numerose capacità essenziali per il loro futuro, soprattutto lavorativo. Per esempio, si impara a fare ricerche, a esprimere il proprio punto di vista, a collaborare e a lavorare con persone provenienti da diverse parti del mondo, con una cultura e un punto di vista diversi.

Una studentessa dell’Università di Maastricht (Lisanly Vanblarcum, 24, Curaçao, Master in Fiscal Economics) scrive sulla pagina del sito dell’Università dedicata al PBL (https://www.maastrichtuniversity.nl/education/why-um/problem-based-learning): “[…] Being active in class seemed a lot easier in theory than it turned out to be in practice. But eventually I started to be more active in the tutorials. Even if I wasn’t sure my contribution was going to be valuable, I’d speak up anyway. I’m no longer as shy and reserved as I once was; instead I’ve become more open and self-confident.”: “Essere attivi in classe sembrava molto più semplice in teoria di quanto non sia stato in pratica. Ma alla fine ho iniziato ad essere più attiva nei tutorial. Anche se non ero sicura che il mio contributo sarebbe stato prezioso, ho parlato comunque. Non sono più timida e riservata come una volta; sono invece diventata più aperta e sicura di me”.

 

Di Alice Riccardi

 

Fonte immagine: www.maastrichtuniversity.nl