Uno degli argomenti che vi voglio fare conoscere è la solitudine. E’ un’esperienza che non solo provano gli anziani o i vagabondi. La provi nel momento che ti arrestano.
Con l’isolamento dal mondo esterno e la mancanza della libertà ti sembra di impazzire. La rabbia, l’allontanamento dal contesto in cui sei abituato, l’indifferenza di chi ti guarda, ti crea un vuoto dentro che ti marchia a vita. E’ una sensazione che ti cambia dentro e non se ne andrà mai.
Qui in carcere sempre rinchiuso, vivi tra il rumore degli schiocchi delle chiavi nelle serrature, le finestre sempre sbarrate e la mancanza di chi ti vuol bene, che non può fare altro che venirti a trovare una volta alla settimana per un’ora o due e ritornarsene a casa piu’ distrutto di prima. Ci sono famiglie che per vergogna o per punirti, ti abbandonano qui, senza piu’ notizie, e ti fanno sentire una nullita’….
Ragazzi il divertimento se volete lo potete gestire nei momenti piu’ lieti della vostra vita…. Lo studio invece e’ un impegno che dovete avere sin da piccoli, in modo che da grandi, possiate godervi un futuro migliore, cogliere i frutti della vostra maturita’, perche’ purtroppo la strada del successo e’tortuosa e tutta di salita, invece la strada del vostro fallimento può essere in discesa e fara’ di tutto per condurvi ad aprire le porte della prigione che sono dentro di voi, per poi farvi conoscere quelle del carcere….
(CR Noto) di Brundo Massimiliano