E’ morta la Gorilla Koko, famosa scimmia amata in tutto il mondo per essere speciale.
Koko era a una femmina di gorilla che sapeva comunicare attraverso il linguaggio dei segni inglese: era in grado di dire quando voleva mangiare, bere, quando desiderava più cibo. Insomma, poteva comunicare tutti i suoi pensieri come se fosse un essere umano
Ma non è tutto qui. Era possibile avere una vera e propria conversazione con lei, in quanto conosceva più di 1000 segni gestuali ed era capace di comprendere oltre a 2000 parole in lingua inglese. Erano molte, infatti, le lunghe conversazioni che aveva con il personale dello zoo, o addirittura con alcuni visitatori fortunati. Fatto ancora più impressionante; aveva un quoziente intellettivo di 75-95 punti, impensabile per un animale.
Koko diventa così la protagonista più famosa della letteratura scientifica-psicologica. Viene anche fondato “il progetto Koko” dalla dottoressa Francince Patterson.
Nata il 4 luglio 1961 nello zoo di San Francisco, era stata da subito chiamata “Hanabi-ko”, che significa “bambino dei fuochi d’artificio” in giapponese. Questo perché era nata proprio il 4 luglio, festa dell’indipendenza americana. La gorilla fa suscitare la sensibilità del pubblico quando per regalo di Natale chiese un gattino, che tenne come animale domestico. Quando il gatto scappò e morì sotto una macchina, lei fece i segni: “Male”. Triste. Broncio. Piangere”.
Nel febbraio 2021 arriva poi la sconvolgente notizia: Koko muore a 46 anni in California, nella sede della fondazione che porta il suo nome. Se n’è andata nel sonno, annuncia la “Gorilla Foundation” con un tweet. “Mancherà a tutti. Koko ha toccato le vite di milioni di persone ed era l’ambasciatore di tutti i gorilla, oltre a essere un’icona per la comunicazione tra le specie”. Sono le parole recitate nel comunicato della fondazione.
Di Martina Tarca
