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Aumenti sui bus? “Non è un problema solo bolognese, ed è questione non solo politica, ma di merito”

Gualtieri cauta sull’ipotesi: “Se ne riparlerà quando ci saranno meno tensioni”

 

Il tema delle tariffe e del potenziale aumento del biglietto del bus nel bacino bolognese “è un contesto un po’ complicato e per questo non riteniamo più di tanto opportuno parlarne come azienda”. Di certo c’è che non è solo un problema bolognese. E comunque, anche “a livello giornalistico, probabilmente in futuro se ne parlerà quando ci sarà meno tensione politica e sarà più una questione di merito”.

Giuseppina Gualtieri, presidente e amministratore delegato di Tper, sulla questione tariffazione, che nelle scorse settimane ha creato qualche tensione nella giunta del Comune di Bologna, sceglie la via della prudenza. Nei panni di numero uno di un’azienda di trasporti, prova a spiegare come funzionano costi e benefici in un settore che riceve contributi pubblici, ma vive anche di ricavi.

 

Il trasporto pubblico, come sintetizza Gualtieri, opera attraverso gare per i servizi che implicano contratti internazionali. Questi contratti determinano la regolamentazione di tutto il servizio, ed anche eventuali adeguamenti tariffari ad essi collegati. Di certo, in questi giorni anche Torino, Firenze e Milano hanno fatto o stanno facendo  aumenti, ricorda la presidente di Tper, con valori che si aggirano tra i due euro e i due euro e mezzo: “Pensate se dovessimo fare una proposta del genere qua, scoppierebbe un dibattito infinito”. Detto ciò, conclude, “è giusto che le
persone si pongano le domande, però credo che con calma la questione dovrà essere riportata a un livello più di merito e non strettamente politico”.

 

 

Federico Raia
Martina Gamberoni
Matilde Tarabusi