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DE MATTEIS, GARANTE DELL’INFANZIA: IN SARDEGNA PREOCCUPANTE DIFFUSIONE DROGHE

 

“MA SONO FAVOREVOLE A LEGALIZZAZIONE DI QUELLE LEGGERE”

“Tra i giovani sardi la diffusione di alcol e droghe è preoccupante. Devo dire comunque che ho rivisto la mia posizione sulle droghe leggere: prima ne avevo il terrore, anche da mamma, e tendevo a mettere tutto nello stesso calderone. Ora sono favorevolissima alla legalizzazione delle droghe leggere, anche per spezzare la catena criminale. Sia chiaro che le droghe non  pesanti sono dannose per la salute, e le dipendenze in generale sono sbagliate. Da sempre sono convinta che gli uomini e le donne devono essere sempre in grado di scegliere in maniera lucida e governare il proprio comportamento”. Così Grazia Maria De Matteis, garante per l’infanzia e l’adolescenza della Sardegna, in carica da novembre del 2017, durante l’intervista concessa nel suo studio, all’ultimo piano del palazzo del Consiglio regionale, ai ragazzi del liceo Euclide di Cagliari. 

Diffusione delle droghe e dell’alcol tra i giovanissimi, bullismo e cyberbullismo, gli argomenti principali al centro dell’incontro con la garante, che riassume così i compiti principali del suo ruolo: “Il garante ha poteri di intervento, che possono arrivare anche alla richiesta di accesso agli atti in vertenze che riguardano i minori, con il limite che è rappresentato dall’autorità giudiziaria. Ha compiti di vigilanza sulle istituzioni che si occupano di minori, comprese le scuole, e di formazione. In generale interveniamo tutte le volte nelle quali è messo in gioco il diritto fondamentale dei minori ad essere considerati soggetti che hanno bisogno di particolare tutela e di essere ascoltati”.

Il cyberbullismo “è un fenomeno relativamente nuovo, e in Sardegna i dati che abbiamo a disposizione ancora non ci consentono di inquadrarlo in maniera precisa- sottolinea De Matteis-. Qualcosa in più si può dire sul bullismo e i numeri non sono incoraggianti: negli ultimi 5 anni circa il 50% dei ragazzi sardi ha subito atti di bullismo nelle scuole o comunque in momenti di socialità con coetanei. Tornando al cyberbullsimo, credo che uno strumento importante sia quello del patentino informatico per i giovanissimi. Altre regioni si stanno già muovendo, mi impegno per fare in modo che anche in Sardegna ci si attivi in questa direzione. Due cose comunque sono da sottolineare: primo, sono convinta che la stampa spesso crei allarme eccessivo, e questo non aiuta né i ragazzi né i genitori: il fenomeno è in forte aumento, ma non in maniera allarmistica come raccontano i giornali. Secondo, credo che l’arma più efficace per combattere il bullismo nelle varie declinazioni, siano i ragazzi stessi: quando vedete episodi di prepotenza, è vostro dovere fare ‘squadra’ e segnalarlo, è sempre sbagliato girarsi dall’altra parte”.