C’é un cadavere in biblioteca

C’é un cadavere in bibliotec

Agatha Christie nacque a Torquay il 15 settembre 1890. Non frequentò alcuna scuola ma venne istruita dalla madre, Clara Boehmer, dalla nonna e dalle governanti di casa. Conobbe poi Archibald Christie, colonnello della Royal Flying Corps, con cui si fidanzò. Durante la prima guerra mondiale, lavorò presso l’ospedale di Torquay dove imparò molto sui veleni e sui medicinali, cosa che le tornò molto utile, per scrivere i suoi famosissimi romanzi gialli. Il 24 dicembre 1914 si sposò con Archibald e nel 1919 nacque la sua unica figlia, Rosalind.
Nel 1942 scrisse e rilasciò dalla casa editrice Dodd, Mead and Company il romanzo giallo “C’è un cadavere in biblioteca”.

Agatha Christie scrisse dal 1920 al 1976 la data della sua morte.
Tra i suoi romanzi si ricordano del 1946 “Poirot e la salma” o del 1942 il libro “C’è un cadavere in biblioteca” che parla di un cadavere rinvenuto in una biblioteca.
(Riassunto):
A St. Mary Mead, in una villetta, il colonnello Bantry e sua moglie Dolly vengono svegliati da una cameriera terrorizzata, venuta ad avvisarli che, in biblioteca, è stato trovato il cadavere di una sconosciuta in abito da sera, strangolata. Nessuno degli abitanti della casa conosce la vittima. La polizia comincia le indagini e si scopre che la ragazza lavorava nelle vicinanze, all’Hotel Majestic. Così la signora Bantry chiama una sua fidata amica, Miss Jane Marple, la quale, espertissima in tutto ciò che riguarda assassinii e misteri, inizia a investigare. Miss Marple scopre che la ragazza diciottenne, faceva la ballerina e l’intrattenitrice presso un rinomato hotel. Così, Miss Marple incontra la cugina della vittima, Josephine, che non sembra affatto addolorata della morte della cugina, Ruby Keene. Inoltre Miss Marple viene a conoscenza del fatto che un ricco e invalido signore, Conway Jefferson, decise di adottare Ruby, la quale avrebbe ereditato 50 000 sterline all’età di 25 anni, dato che Conway non aveva parentele di sangue. Successivamente si scopre che una ragazza era scomparsa pochi giorni prima, Pamela Reeves.
Dopo alcune ricerche Miss Marple trova un’auto bruciata, appartenente a uno dei clienti dell’hotel, in una miniera piuttosto distante dal Majestic. trovò anche un bottone: il bottone dell’uniforme delle Girl Scout. Così capisce che era Pamela, scomparsa proprio dopo la fine di uno dei raduni delle Scout. Miss Marple interroga Florence, un’amica della ragazza, che le racconta che alla fine del raduno si erano incamminate insieme verso la fermata dell’autobus e nel mentre Pamela si era confidata con lei, raccontandole che si stava recando a Danemouth, dove avrebbe fatto un vero e proprio provino cinematografico. Pamela sarebbe andata a Danemouth dopo il raduno e avrebbe incontrato il produttore nell’albergo dove alloggiava. Dopo questa dichiarazione, i sospetti cadono su Basil Blake, un giovanotto trasferitosi al villaggio di Miss Marple da poco, che si ritiene sia un produttore molto famoso, e inoltre si scopre che, ubriaco, avrebbe messo lui il cadavere di Ruby nella biblioteca dei Bantry, a lui antipatici, che aveva trovato nel suo salotto ritornato da una festa, ma affermando di non essere lui l’assassino. Dopo poche indagini Jane Marple capisce tutto: il movente dell’omicidio era il denaro. La cugina, appena visto il cadavere, ne rimase molto sorpresa, e ciò, all’inizio, non colpì Miss Marple, che se ne accorgerà più avanti, quando viene ritrovato l’altro cadavere dentro l’automobile, che viene identificato come quello della ragazza scomparsa e Miss Marple, capisce lo scambio d’identità dei due corpi. Ruby Keene era stata strangolata, vestita con l’uniforme delle Girl Scout e il suo cadavere fatto bruciare all’interno dell’automobile, che però all’inizio viene identificato come quello di Pamela. Così la colpevolezza cade sulla cugina di Ruby, Josephine sposata con Mark Gaskell, che era allarmata dal fatto che sua cugina piacesse al vecchio Conway, il quale aveva intenzione di adottarla. Se ciò fosse successo, la grossa eredità probabilmente non sarebbe più andata nelle mani di Mark, ma in quelle di Ruby Keene. Anche Gaskell si era tradito descrivendo i denti della vittima come rivolti all’interno invece che all’esterno, come quelli del cadavere. Quindi il corpo trovato in biblioteca non poteva che essere della ragazza scomparsa: Pamela. La povera ragazza, cascata nel gioco di Mark e Josephine che avevano inventato la storia del provino, era stata vestita con un abito di Ruby, pesantemente truccata e tinta di biondo. Strangolata poi con gli stessi lacci del vestito, era stata trasportata a casa di Basil e a sua volta portata a casa Bantry.
Il capitolo che mi ha più colpito è quando Miss Marple ha ricostruito la scena del crimine, rispondendo correttamente ad ogni particolare.

il lessico utilizzato nel libro è semplice e comprensibile anche se si può trovare qualche parola o frase più ricercata.
Nel libro sono presenti delle metafore come: Il sole stava calando, pian piano si spegneva come una fiamma ardente sotto le lisce e ondulate onde del mare.

Io personalmente mi identifico in Miss Marple poichè è attenta ad ogni minimo particolare, obiettiva e spesso non si fida dei consigli dati dalle altre persone.

Secondo me l’ autore del libro in un modo o nell’altro ci ha voluto far capire che non bisogna farsi condizionare dagli altri e a non fidarsi troppo delle persone perchè spesso possono fare il doppio gioco.
Il libro mi ha molto appassionato per indagini condotte al fine di scoprire l’assassino.

Francesco Antico 2/3H