Recensione BASTA GUARDARE IL CIELO

Il libro “Basta guardare il cielo” è stato pubblicato nel 1993 dalla casa editrice “Best Burr Rizzoli” e scritto dallo statunitense Rodman Philbrick.
Roadman è nato nel 1951 a Boston ed è autore di libri per ragazzi e adulti. Da questo romanzo in particolare è stato tratto un film famoso in tutto il mondo.
Questo racconto parla delle vicende accadute a due ragazzini: Max, un ragazzo di 10 anni alto e robusto, considerato da tutti meno intelligente dei suoi coetanei e Kevin, compagno di classe di Max, affetto da una grave malattia che ha impedito al suo corpo di svilupparsi in maniera regolare.
Sono entrambi soli ma indispensabili l’uno per l’altro, perché Max ha muscoli e gambe forti per due, mentre Kevin ha intelligenza e creatività da vendere.
Max vive con i nonni perché il padre dopo la nascita del figlio uccise la madre e venne arrestato.
I due si incontrano quando Kevin e la madre si trasferiscono di fronte casa di Max e il ragazzo inizia a frequentare la sua stessa scuola. Da quel giorno non si separeranno mai.
Vivono diverse avventure insieme. Una di queste è il recupero della borsetta di una signora dalle fogne. Quando l’oggetto viene riconsegnato alla legittima proprietaria, scoprono che era una cara amica del padre di Max.
Qualche giorno dopo però il padre, scontata la pena, esce di prigione; durante la notte dello stesso giorno rapisce il figlio portandolo a casa dell’amica.
Kevin appena saputa la notizia si ricorda dell’incontro con la signora e indica alla polizia dove si trova l’abitazione.
Appena arrivati i poliziotti fanno sedere Kevin nella volante, ma il ragazzo esce e va nella cantina entrando dalla finestra. Vede subito Max legato e il padre nascosto dietro un mobile; allora prende dalla tasca una piccola pistola riempita con del sapone e dell’aceto spacciato dal ragazzo per acido fosforico che spruzza sul padre di Max.
Finalmente intervengono i poliziotti che riportano il padre in cella e Max a casa. Da quel giorno riprendono la loro vita normale fino a quando Kevin non va in ospedale per il suo problema della crescita.
Dopo qualche giorno di sofferenza e apprensione, la nonna fa sapere a Max che Kevin non ce l’ha fatta e che l’ultimo suo desiderio era che Max fosse felice e che non stesse male per lui.
Questo libro mi è piaciuto molto ed ha un linguaggio semplice e scorrevole. Narra una storia molto importante e piena di significato; ci insegna che non bisogna giudicare un’altra persona solo per il suo aspetto fisico, perché potrebbe dimostrare di essere molto più sicuro e capace di quello che può sembrare a noi.

Lorenzo de Luca 3H