Sisma e alluvione: Di Maio in Sicilia

Il ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, insieme al capo della Protezione Civile, Angelo Borelli, sono giunti in Sicilia lo scorso 13 ottobre, in seguito ad una serie di eventi sismici e ad un’alluvione che, nelle ultime settimane, hanno colpito l’isola interessando le aree del Catanese, Siracusano e dell’Ennese.

“Noi qui abbiamo da rimettere a posto strade colpite dall’alluvione, – ha affermato il ministro-  altre, sono state colpite dal sisma della politica e non della calamità naturale. Ci sono tante infrastrutture da costruire in questa terra. Il nostro obiettivo è quello di dare una mano a quante più persone possibile”. 

Il 6 ottobre, un terremoto di magnitudo 4.8 ha interessato diversi comuni della provincia di Catania, causando danni a palazzi e case. Il 18 e 19 ottobre è stata, invece, la volta di una potente alluvione che ha causato altri danni al territorio. Dopo una decisione presa a Roma con i sindaci siciliani, Di Maio si è recato in Sicilia per effettuare una serie di sopralluoghi.

La visita è iniziata alle 8.30 del 13 ottobre a Paternò per continuare a Ragalna, Santa Maria di Licodia, Biancavilla, Adrano, Ramacca, Palagonia, Militello, Scordia, Francoforte, per poi terminare alle 18.00 a Carlentini.
Il vicepremier ha annunciato interventi immediati ai centri danneggiati, specificando che ha trascorso la sua giornata in Sicilia “non per fare passerella, ma per gesti concreti”.
Per risolvere la situazione, Di Maio ha ricordato come nella legge di bilancio ci sono 5 miliardi per gli investimenti, tra cui anche quelli che riguardano le ristrutturazioni antisismiche. “Gli interventi- ha dichiarato- partiranno dalla messa a norma degli edifici, in modo tale che i terremoti non danneggino più soprattutto quelli pubblici e le scuole”.
Questa esigenza sorge, in particolare, dalle condizioni e situazioni della città di Catania, dovute non solo dalle condizioni delle strutture, ma anche dalla posizione. Il territorio etneo, come hanno sottolineato Mimmo Milazzo e Paolo D’Anca, segretario generale Cisl Sicilia e segretario generale Fisica Cisl Sicilia, è impreparato rispetto al rischio sismico: “Catania, costruita ai piedi del più grande vulcano attivo d’Europa e sulla faglia siculo-maltese- hanno aggiunto- è la città a più alto rischio sismico d’Europa, ma gli edifici pubblici e privati non sono al riparo dalle conseguenze dei terremoti”. Milazzo e D’Anca hanno ricordato che la maggior parte della città e dei comuni della provincia sono state costruite negli anni del boom economico, con scarsa attenzione ai materiali e che la parte storica, costruita fra il Settecento e l’Ottocento, presenta notevoli criticità.
Non resta che aspettare quanto promesso dal ministro.
Danilo Scandurra, III G