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Cronaca di un fatto di razzismo a Trento, considerazioni sulle discriminazioni dei “diversi”

Mamadou, un ragazzo senegalese di 25 anni, è stato vittima di razzismo a Trento. Lo scorso 16 ottobre, il ragazzo che vive da quindici anni a Bolzano ha subito l’aggressione verbale di una donna italiana di, circa, quarant’anni, sul Flixibus proveniente da Bolzano e diretto a Roma. La donna era già seduta sul bus e Mamadou, con regolare biglietto, stava per prendere posto accanto a lei. “Qui no. Vai via, vai in fondo” ha sbraitato la passeggera, aggiungendo che non voleva viaggiare vicino a lui perché di colore e di un’altra religione.
A raccontare la vicenda in un post su Facebook diventato virale, Elena Iriti, una ragazza trentina di 19 anni presente sul bus.
Elena ha riferito che il ragazzo, sconvolto dalle parole della donna, ha iniziato a piangere, mentre ripeteva di non essere cattivo e che voleva sedersi perché stanco, voleva solo riposarsi.
Nessuno dei presenti è intervenuto in difesa di Mamadou e l’autista è stato costretto a chiamare la polizia. “La polizia arriva- scrive Elena- e fortunatamente tutto si risolve spostando di posto il ragazzo, facendolo sedere vicino a me”.
L’azienda Flixibus ha fatto sapere che, nonostante la vicenda incresciosa, continuerà a garantire a qualsiasi persona di poter viaggiare come ha sempre fatto.
Il post della ragazza trentina ha suscitando molti commenti da parte del mondo dei social network .
La notizia è la conferma che ancora oggi è presente il fenomeno del razzismo e di come si continui a vivere nella piena discriminazione. L’essere umano, a volte senza accorgersene ed evitando di ribellarsi e di intervenire in determinate vicende, rischia di affermare sempre di più questo problema.
La discriminazione nei confronti di chi è definito “diverso” è sempre esistita. Dai tempi della tratta degli schiavi alla deportazione in massa degli ebrei, durante la Seconda Guerra Mondiale, nei campi di concentramento.
I dieci. Chi erano i professori che firmarono il “Manifesto della razza”, libro scritto dal giornalista Franco Cuomo, descrive quello che era il pensiero dei nazisti, ovvero che esistevano razze inferiori. I nazisti tentarono di convincere la maggior parte delle persone dell’esistenza delle razze inferiori. Per il potere, per crudeltà e perché convinti che nella vita vince e vincerà sempre l’odio, hanno privato della libertà e della vita uomini e anziani donne e bambini, provocando un vero e proprio sterminio.
Il razzista è colui che tratta male tutte quelle persone ritenute diverse per il colore della pelle, per la religione che praticano o per pensieri differenti.
Gaia Stroscio, III G