Gaetano, una storia di cyberbullismo a lieto fine

Una giornalista dell’agenzia di stampa DIRE è venuta nella nostra scuola, l’Istituto comprensivo “Ercole Patti” di Trecastagni, Catania, per parlarci dei pericoli del web. Con i miei compagni di classe, la II B, abbiamo affrontato soprattutto il tema del cyberbullismo.

In aula magna abbiamo visto alcuni video di GENERAZIONI CONNESSE, ma quello che ci ha colpito di più è stato un corto su un ragazzino delle scuole superiori, di nome Gaetano. Il ragazzo viene preso di mira dai suoi compagni di scuola, perché timido e introverso. A Gaetano piace una ragazza molto bella ed alcuni suoi compagni pensano di fargli uno scherzo. Il gruppo finge di essere la ragazza e scrivendo in chat a Gaetano lo invitano al cinema. Gaetano, emozionato e felice, perché pensa davvero che la ragazza lo abbia invitato ad uscire con lei, si reca al luogo dell’appuntamento. Ma quando arriva davanti al cinema, della ragazza non c’è traccia. Al suo posto ci sono i suoi compagni che ridacchiano e lo prendono in giro. Gaetano non riesce a trattenere le lacrime ed i ragazzi ne approfittano per scattargli foto con i loro telefonini e condividerle tra loro sui social. Il giorno dopo, a scuola, Gaetano continua ad essere deriso e nei giorni a venire decide di non andare più a scuola.  Qui si conclude il filmato, ma noi abbiamo immaginato che Gaetano abbia reagito, riscattandosi dalla sua posizione di vittima di bullismo e cyberbullismo.

Gaetano ha 17 anni. Riprende ad andare a scuola e nei pomeriggi inizia ad andare in palestra. Il suo fisico cambia, si irrobustisce e si sente più sicuro di sé. Un giorno, all’uscita di scuola, i bulli che lo tormentavano gli si avvicinano per prenderlo in giro, ma loro non sanno che non è più il Gaetano di prima. Adesso si sa difendere ed i bulli non sono più così sicuri di ridere di lui e si allontanano.Il giorno successivo, i bulli chiedono scusa a Gaetano e lui dice: “Io vi perdono, ma voi dovete ricordarvi che non si prendono in giro le persone, si devono volere bene.  Nel mondo deve esistere amore e pace, non la violenza”. A quelle parole, i ragazzi si rendono conto di avere sbagliato e da quel giorno in poi vanno tutti d’accordo. Gaetano è felice, adesso tutti a scuola sono gentili e amichevoli con lui.

Simone Fazzio, Ruggero Rizzuti, II B