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Coronavirus. Le prime impressioni in Italia e la falsa pandemia

ATTENZIONE: questo articolo è stato scritto prima della grande diffusione del virus e delle misure adottate per contrastarlo: lo pubblichiamo per riflettere sulla visione che si aveva sulla questione prima che diventasse critica e confrontarla con quella attuale.

Il 2019 è stato un anno davvero pieno di eventi: dal raid dell’ area 51 agli incendi australiani e dell’ amazzonia, ma una notizia passata sotto i radar dei giornali è stata la scoperta di un nuovo virus, il 2019-nCoV, conosciuto ad oggi come “il virus di Wuhan”, che all’inizio non sembrava né pericoloso, ne capace di scatenare una pandemia. Ma che cos’è questa nuova malattia? Questo è un virus appartenente al gruppo coronavirus.

Sono chiamati così a causa di un gruppo di recettori sulla loro membrana, che visti al microscopio elettronico li fanno assomigliare a una corona (v. foto). Il fatto che questo virus faccia parte di questo gruppo lo fa condividere tanto materiale genetico con il S.A.R.S e il M.E.R.S, due malattie che all’ inizio degli anni 2000 fecero collettivamente più di 1.600 morti. “I sintomi del virus assomigliano molto a quelli di un’influenza, ma sono molto più forti: l’infetto avrà difficoltà respiratorie, febbre e in casi più estremi può portare a pneumonìa e insufficienza renale, risultando quindi fatale”- ha annunciato l’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS). Tranne questi sintomi l’ umanità non sa ancora nulla di specifico su questo virus: sappiamo che l’epicentro del contagio è Wuhan, una città cinese, precisamente il mercato del pesce; infatti sappiamo che 28 sui primi 41 casi confermati sono state persone che vi lavoravano/avevano fatto acquisti. Nelle ultime settimane i giornali hanno detto che il virus è stato passato dai pipistrelli agli umani, l’OMS ha confermato che il 90% del DNA del coronavirus è simile se non uguale a quello dei pipistrelli, ma lavorando con dei ricercatori alla facoltà di microbiologia all’università di Pittsburg si è dedotto che gli umani si siano contagiati consumando serpenti (cibo venduto, tra l’altro, nel mercato di Wuhan), perciò è stato possibile smentire la notizia che il coronavirus sia stato passato agli umani attraverso la consumazione della zuppa di pipistrello (una prelibatezza e cibo molto ricercato in Cina). Altri giornali hanno poi comparato il nuovo coronavirus a virus come SARS e ebola, malattie che hanno una percentuale di mortalità, rispettivamente, del 10% e del 40%. Quello che, però, bisogna considerare è il fatto che queste malattie sono state scoperte decine di anni fa, e per questo hanno potuto uccidere più persone. Alla scrittura di questo articolo il virus ha contagiato più di 10.000 persone uccidendone circa 300, avendo un tasso di mortalità dell’appena 2%.

Dovremmo preoccuparci di questo virus? No, perché la vittima più giovane del virus era 34enne, mentre la maggior parte delle persone che sono state infette rientrava nella fascia di età dai 60 agli 80 anni, e tutte le persone decedute avevano già gravi problemi di salute. C’è da sapere, però, che l’OMS ha dichiarato uno stato di emergenza di valore internazionale, ma è molto probabile che, se un infetto non ha altri problemi alla salute, se la caverà con un paio di settimane in quarantena.

“È ancora possibile fermare la propagazione del virus”- ha dichiarato l’ OMS –“ammesso che tutti gli stati si impegnino a controllare i propri confini e isolino le persone affette dalla malattia”. Il coronavirus si sta propagando molto velocemente, ma non c’ è molto da preoccuparsi: tutti i decessi registrati sono stati in Cina, e il governo Cinese ha già isolato e messo in quarantena 46 milioni di persone. Per questo la malattia non può più espandersi entro i limiti di essa. Il coronavirus è solo un virus passeggero, che verrà presto sradicato. Non c’è da panicare, ma solo prevenire la possibilità del contagio. Per fare ciò bisogna stare lontani da persone che hanno sintomi dell’influenza, lavarsi ogni giorno, lavare spesso le mani con acqua e sapone ed evitare di toccare con mani bocca, naso, occhi.

di Alessandro Rogatsky 2^B