Ghali, il rapper che emoziona

Se vi piacciono i cantanti emergenti che hanno molto da dire e che stanno spopolando in questo periodo, questo è l’articolo giusto per voi. Lui si chiama Ghali.

Ghali Amdouini, nato a Milano il 21 maggio del 1993, è un rapper di origini metà italiane e metà tunisine, proprio come dice nella sua canzone “Cara Italia” che fa parte del suo album intitolato “Album”. Ma perché chiamare un album, “Album”? Ghali risponde dicendo che tutto il disco è stato pensato come una serie di immagini della sua vita, dove vengono raccolte anche molte citazioni, ed è per questo che “Album” è il modo più adatto di chiamarlo. Grazie a questo disco Ghali ha amplificato il suo successo, ha iniziato un nuovo tour in tutta Italia, in cui molte date sono state sold out.

Lo scorso 10 novembre, Ghali si è esibito in concerto al Palasport di Acireale (Catania). Durante lo spettacolo, un ragazzo è salito correndo sul palco per prendere sotto braccio l’artista italo-tunisino, sfuggendo alla sicurezza. L’azione del giovane ha fatto scattare come molle le guardie che, una volta raggiunto il giovane, l’avrebbero fatto scendere immediatamente, se non fosse intervenuto Ghali andando incontro al suo fan ed abbracciandolo, come per ringraziarlo della sua presenza.

I concerti di Ghali sono letteralmente una pioggia di emozioni e di colori che  riempiono i vari palazzetti, dove il pubblico canta, balla e si commuove acoltando le canzoni e gli stati d’animo che Ghali trasmette e che arrivavano dritti al cuore. Ghali ha dedicato anche l’ultimo album a sua madre con una dedica: “Ringrazio mia madre, colei che mi dà la forza nei periodi più fragili e luce nei periodi più bui. Colei che mi ha dato un nome e che ha fatto in modo che lo portassi in alto. Lei, che da sempre è al mio fianco a darmi la forza per realizzare i miei sogni più grandi. Lei che ha fatto di tutto per farmi crescere senza farmi sentire la mancanza di ciò che non avevo. Colei che mi ha insegnato ad amare e a rispettare le donne, che sono diventate la mia più grande fonte di ispirazione.Ti amo mamma. Te l’avevo detto”.

 

Paola Ruffo, III G.