Salvatore è vittima di bullismo

In una scuola media di Catania, un ragazzo di 13 anni di nome Salvatore, per gli amici “Turi”, veniva bullizzato da un suo compagno di classe.

Un giorno Gianciotto, il bullo, va da Salvatore e gli ordinò di portargli 10 euro il giorno dopo. Salvatore, tornato a casa chiese al padre dei soldi senza dirgli a che cosa gli servissero, ma ovviamente, il padre gli rispose di no.

Il giorno dopo, Gianciotto vedendo Salvatore senza soldi, si infuriò con lui e in seguito gli ruppe gli occhiali. Durante la lezione, Salvatore si mise a piangere in un angolo. Salendo sull’autobus per tornare a casa, inciampò e venne deriso dalla banda di Gianciotto.

Tornato a casa Salvatore, si chiuse, senza mangiare, in camera sua. Nel pomeriggio, sua madre gli domandò dove fossero finiti gli occhiali e lui rispose che erano accidentalmente caduti. Ovviamente, sua madre non gli credette ma fece finta di niente.

Il giorno dopo Salvatore si finse malato e non andò a scuola. Mentre rimase a casa

cercò il portafoglio di suo padre per prendere i 10 euro da dare a Gianciotto.

L’indomani, Salvatore consegnò i soldi al bullo, ma Gianciotto gli rispose che voleva anche gli interessi e lo chiuse in bagno. Alla fine delle lezioni, il bidello lo trovò chiuso in bagno e chiamò i suoi genitori. Salvatore fu costretto a dire la verità.

Il giorno dopo i genitori andarono dalla preside a parlare dell’atto di bullismo subito dal figlio. La preside prese provvedimenti e da allora in poi, Gianciotto non disturbò più Salvatore.

Gianciotto restituì i soldi a Salvatore e in poco tempo diventarono ottimi amici.

Questa storia insegna a dire sempre la verità per evitare di essere bullizzati.

L. Lisfera, D. Longo, G. Marletta, G. Tomaselli, 2^F