SI RUBA PER BISOGNO O PER DIVERTIMENTO?

Quest’anno, la notte di Capodanno non si è conclusa per tutti in maniera positiva: arrivati, infatti, al guardaroba alla fine della festa alcuni degli invitati non hanno ritrovato i loro cappotti. Gli organizzatori dell’evento, che si è tenuto in una sala in zona Dozza, Bologna, avevano dichiarato che il guardaroba sarebbe stato incustodito. Che forse l’abbiano sottolineato “troppo”?

Al guardaroba durante tutta la serata avevano accesso solamente i 270 invitati, la maggior parte dei quali amici tra di loro o comunque persone conosciute, amici di amici. Ciò nonostante, all’appello finale mancano vari giubbotti: un Moncler, un Baumler, un Napapijri, insomma tutti capi da non meno di 300€. In buona fede si è pensato ad uno scambio involontario, ma nei giorni successivi all’evento nessuno ha denunciato l’errore. Si vociferano i nomi dei possibili ladri, ma nessuno ha visto, nessuno li ha colti sul fatto e perciò è impossibile incolparli.  Evidentemente negli ultimi tempi si è diffusa tra i giovani la “moda” di rubare i giubbotti durante le feste private, durante le serate in discoteca. Anche nei casi in cui il guardaroba è sorvegliato, alcuni riescono ad aggirare i controlli e sottrarre spesso i capi più costosi. Ci dovremmo domandare perché ragazzi di 16-20 anni rubano, se ne hanno bisogno perché poveri o se è una semplice scarica di adrenalina per trascorrere una serata “diversa, divertente”. Non viene più dato valore alle cose altrui,  non c’è rispetto per le persone e questo dovrebbe essere un campanello d’allarme per la nostra società.

Questo fenomeno in ogni caso va fermato: come non è possibile che ad una serata in discoteca con 700 sconosciuti vengano aggirati i controlli, a maggior ragione non è possibile che una festa di Capodanno organizzata da ragazzi di 18 anni con un giro di amici un po’ allargato venga rovinata per un furto. Purtroppo anche questa volta  i ladri rimarranno impuniti e i ragazzi ai quali è stata rubata la giacca senza giustizia.

 

Elisa Bitelli