Oggi giorno 4 dicembre 2018, ci troviamo presso l’azienda policlinico Vittorio Emanuele di Catania e abbiamo il piacere di intervistare il dott. Salvatore D’amico, dirigente del reparto di Oncoematologia Pediatrica che oggi costituisce un’eccellenza per la regione Sicilia.
Il suo è un mestiere insolito, ci può spiegare perché ha scelto proprio questa tipologia?
Da sempre ho avuto il piacere di visitare i bambini, per cui crescendo ho deciso di fare il pediatra. Quando ho iniziato a lavorare in questa struttura con tanti reparti, quello che mi ha più attratto è stato il reparto di Oncoematologia Pediatrica.
Di che cosa si occupa esattamente?
Io mi occupo di tumori nei bambini, in particolare di tumori del sangue, come la leucemia che è divisa in vari tipi, sia di tumori solidi, come tumori celebrali.
E’ un lavoro così difficile avere a che fare con bambini malati e i loro genitori?
E’un lavoro molto difficile, poiché, ad esempio comunicare ai genitori questo tipo di diagnosi, ossia dover dire a una famiglia che il proprio figlio/a è affetto da un tumore è davvero complicato. Però devo dire che lo comunico con grande amore, anche perché c’è il supporto da parte dei nostri psicologi e anche della nostra scuola, che aiuta i bambini a proseguire il loro percorso scolastico, poiché certe volte sono costretti a stare ricoverarti per vari mesi. Dovete considerare anche che il nostro centro è l’unico centro di riferimento della Sicilia, anche più di quello di Palermo.
Qual è l’aspetto più bello del suo lavoro e invece qual è quello più brutto?
L’aspetto più bello è sicuramente vedere i bambini che guariscono, infatti poter comunicare ai genitori che i trattamenti sono finiti e che il figlio/a è guarito è una cosa davvero stupenda. La parte più brutta è che purtroppo c’è una piccola parte dei nostri piccoli pazienti che non riescono a guarire, nonostante ciò costituiscono solamente il 20% e quindi se consideriamo che l’80% guarisce è una cosa ottima.
Da tanti anni svolge questo lavoro, le è mai capitato di rivedere suoi pazienti diventati ormai adulti?Come no, ci sono tantissimi pazienti che vengono a trovarmi, spesso portano anche dei pensierini per i nostri piccoli pazienti, poiché hanno comunque un pensiero rivolto a noi.
Catania Graziano
D’Amico Lorenzo
III^G