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Giornata Internazionale della Donna nella Scienza: gli squilibri di genere persistono ancora?

Le ricercatrici dellʼOsservatorio Astrofisico di Catania si raccontano fra pregiudizi e successi raggiunti
Catania, 11 febbraio. In occasione della Giornata Internazionale della donna in Astronomia, lʼOsservatorio Astrofisico di Catania ha organizzato un seminario per incoraggiare le ragazze ad intraprendere gli studi scientifici e ad avvicinarsi alla ricerca.
“Non abbiate timore di rischiare, di fare ciò che realmente desiderate” sono le parole della dott.ssa Enza Busà che ha da sempre considerato la matematica la chiave per interpretare il mondo. Nonostante lo squilibrio di genere nelle materie scientifiche sia ancora molto pronunciato, negli ultimi anni si è registrata una controtendenza positiva. Ciò è rintracciabile nellʼultima ondata di assunzione dellʼINAF, che vede il 45% di personale femminile, non solo nel settore di ricerca, ma anche in campo tecnologico, spesso in veste di ingegneri ottici, coinvolte nella costruzione di telescopi. Dunque, citando la dott.ssa Daniela Sicilia, “le donne mettono mani, oltre che testa”. A tal proposito, sono stati citati numerosi progetti ai quali le ricercatrici dellʼOsservatorio stanno collaborando. CHEOPS, interamente elaborato nelle sedi INAF di Catania e Padova, verrà lanciato nellʼautunno 2019 per misurare il raggio dei pianeti extrasolari.
SCA, promosso dallʼESA, include la costruzione del più grande interferometro del mondo, adibito a captare le onde radio emesse dai molteplici corpi spaziali. EST, con il suo spettro primario di 4m, scatterà immagini ad altissima risoluzione spaziale al Sole per studiarne e analizzarne lʼattività.
La ricerca si affaccia sempre più sullʼuniverso femminile ed è, come affermato dalla dott.ssa e futura direttrice dell’Osservatorio Isabella Magatò, “un  lavoro che richiede molto impegno e altrettanta disponibilità, ma offre molto in termini di soddisfazioni”.
Erica Ardu III B