Come si è evoluta la musica?

All’inizio del XX secolo la musica occidentale è profondamente cambiata, anche, grazie alle invenzione della radio. A questo si aggiunge una seconda rivoluzione: l’invenzione dell’altoparlante e dell’amplificazione audio.

La musica riparte per i giovani negli anni ’60 con i Beatles. Nel giro di poco tempo arrivano all’apice del successo scatenando il cosiddetto fenomeno della Beatlemania, donando così a tutti i ragazzi della loro età dei nuovi ideali. Negli stessi anni altri artisti ripresero il genere e lo rivisitarono a modo loro, come i Rolling Stones, che utilizzarono suoni più forti. Altri invece con il progresso della tecnologia cominciarono a comporre musica progressista, come Pink Floyd.

Nello stesso decennio si diffonde la pop music. La musica soul nasce, invece, dalla fusione tra la musica jazz e il gospel negli anni ’60, in particolare da artisti neri, come Aretha Frankling.

Per saperne di più ho deciso di intervistare Cecilia Pandolfi, appassionata di musica.

Com’è cambiata la musica dal dopo guerra ad oggi?

Da metà degli anni ’40 alla fine del Novecento c’è stata una lunga evoluzione, con la nascita di nuovi generi musicali come il blues, il jazz, il soul, il funk e il pop. In questo periodo sono avvenute le grandi scoperte musicali nei vari generi, grazie all’avvento dei computer, e il livello artistico si è molto abbassato negli ultimi vent’anni.

Secondo lei, con quali eventi si sono modificate le mode musicale?

Secondo me, nel secolo passato la musica è cambiata con l’avvento del rock ‘n roll, che era fatto da gruppi musicali formati da pochi elementi strumentali e, generalmente, una voce. Si è evoluta, poi, negli anni ’60 in rock. Con questo genere, i gruppi, per lo più americani e inglesi, hanno voluto dare voce agli avvenimenti e accadimenti, come la guerra in Vietnam. Con il tempo si è andata evolvendo, ancora oggi attraverso questo tipo di musica, che sono quasi ballate e delle poesie, si tende a dire quello che si pensa.

Che ne pensa della musica moderna?

Penso che di musica ne venga fatta molta poca, che, in realtà, quello che i giovani chiamano musica siano tante parole dette su note e accordi rubati a chi prima di loro ha creato della musica.

Cosa ne pensa, invece, della musica dagli anni ’60 alla fine degli anni ’80?

Penso che quella era vera musica, che la gente utilizzava sia per dire qualcosa che per divertirsi. C’era, anche un mercato musicale d’élite perché i dischi costavano e non erano accessibili a tutti, che portava alla qualità del prodotto.

Quali generi musicali e artisti passati e moderni preferisce?

I generi musicali, diciamo, un po’ tutti quelli del Novecento compresa la musica classica. In particolare, preferisco la musica soul e jazz, a seguire la loro evoluzione, il funk. Uno dei miei artisti preferiti è stato Prince; invece, parlando di gruppi, i Beatles, i Rolling Stones e i Queen. Degli artisti moderni mi piacciono molto i Maneskin, che stanno avendo un grande successo sia in Italia che in Europa.

Vittoria Romana Righetti