Il viaggio

L’UNICA REGOLA DEL VIAGGIO E’ NON TORNARE COME SEI PARTITO. TORNA DIVERSO”. (ANNE CARSON)

Viaggiare è un’esperienza che almeno tutti hanno compiuto nella propria vita. Ci sono vari motivi per cui si viaggia: per lavoro, per studi, per le vacanze ma anche per amore. Viaggiare per me significa rompere gli schemi; prendersi un momento per sé, trovare del tempo per riflettere e staccare la spina da tutto ciò che rende la nostra vita monotona. Il viaggio non è solamente un momento di svago, significa anche conoscere culture differenti dalle nostre che serve ad arricchire il nostro bagaglio di consapevolezze e a farci capire meglio il mondo che ci circonda. Il viaggio può essere interpretato in due modi: il primo come una vera e propria esperienza che puoi compiere da solo, cercando sé stessi, ma anche in compagnia, così da avere una comitiva con cui ridere e scherzare. Il viaggio intrapreso da solo ha dei pregi e dei difetti come anche viaggiare in compagnia. Quando ti trovi in compagnia aumenti la socialità perché siete costantemente a contatto con altre persone, però dovrete anche essere disponibili ad ascoltare le esigenze degli altri infatti quando si è in gruppo è difficile prendere delle decisioni che accontentino tutti. Il maggior vantaggio invece del viaggiare da soli è la libertà di fare ciò che vuoi, quando lo vuoi e perché lo vuoi, però se ci sono problemi di qualsiasi genere non hai una persona al tuo fianco che conosci. La seconda chiave di lettura è che il viaggio può essere inteso anche come un sogno che si può realizzare o meno. Il sogno è una speranza o un desidero che uno possiede; per esempio l’espressione quotidiana che utilizziamo noi ragazzi ‘viaggi mentali’ intendiamo delle situazioni particolari che vorremmo che accadessero ma che in realtà non si verificano. Anche per esempio attraverso una canzone possiamo viaggiare nei nostri ricordi che hanno assunto un valore importante durante la nostra vita.

La poetessa Carson con questa citazione ci vuole incitare a viaggiare in modo completo, di non visitare la città come se fossimo dei turisti ma bensì dei cittadini che si aggirano per le strade. Quando viaggiamo dobbiamo apprendere più usanze, lingue, culture possibili, dobbiamo andare a fondo alle cose e non essere superficiali; così torniamo a casa con qualcosa in più. Per me il viaggio serve anche a questo a tornare da dove si è partiti con un’esperienza in più che ti arricchisce sia come persona ma anche intellettualmente. Tornare a casa non significa che il viaggio sia finito, il percorso compiuto non finisce mai perché resterà sempre vivido nella propria mente.

Per completare il mio articolo ho deciso di intervistare Anna Sanetti che nella sua vita ha viaggiato molto:

TI PIACE VIAGGIARE? PERCHE’?

Mi piace tanto viaggiare perché è istruttivo, scopro nuove usanze e tradizioni e poi visito dei posti che sono inusuali.

-QUAL E’ IL POSTO CHE HAI PREFERITO MAGGIORMENTE?

La Toscana è il posto che mi è piaciuto di più perché oltre al vino e al cibo buono ci sono anche molti musei che testimoniano la nascita della lingua italiana. Ci sono anche molte chiese tipo il Duomo di Siena che contiene opere d’arte molto belle.

-QUALE E’ STATO IL CIBO CHE HAI APPREZZATO DI PIU’ E QUALE DI MENO?

– Il cibo che non mi è piaciuto lo ho mangiato in Turchia, quando ci sono stata ero più giovane, dove si usano molte spezie che a me non piacciono. La maggior parte dei cibi non mi sono piaciuti. Mentre quelli che mi sono piaciuti sono la pasta alle vongole di Amalfi e pizza napoletana che hanno un sapore diverso rispetto a quelle che possiamo trovare in altre regioni.

– HAI SEMPRE VIAGGIATO DA SOLO O IN COMPAGNIA?

Sempre in compagnia con mio marito essendo con lui da ormai cinquant’anni, e con la mia famiglia.

-IN CHE POSTO TI PIACEREBBE ANDARE?

In Egitto perché mi piace la storia delle piramidi, mi piacerebbe vedere il deserto, fare una passeggiata sopra ai cammelli. Mi ha sempre affascinato come posto fin da quando ero più piccola.

Elena Sallusti 3L