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“Non una di meno” dice basta! Il corteo l’8 marzo a Genova.

di Paolo Di Bella

L’8 Marzo, per il terzo anno consecutivo, le donne di tutto il mondo sono scese in piazza al grido di “Non Una Di Meno” per combattere ogni forma di discriminazione di genere.

Anche Genova è stata protagonista di una sentita manifestazione: al corteo hanno preso parte circa 2000 persone di entrambi i sessi e di ogni età. Il corteo ha avuto inizio alle ore 18:00 in Piazza Caricamento per poi procedere per le seguenti tappe: Piazza della Nunziata, Piazza Corvetto, Via XII Ottobre, Piazza Dante, per poi  finire in Piazza Matteotti.

Durante il percorso, le manifestanti sono state accompagnate da musica e voci che incitavano la folla a farsi sentire, per il bene di tutte le donne.

Inoltre, in ogni tratto di strada ci si fermava per lasciare dei “graffiti”, di colore rosa, sulla strada per rendere più significativa la marcia.

La manifestazione ha toccato  alcune tematiche che oggi, soprattutto in Italia, sono molto discussi. Il primo punto è quello degli stereotipi sessisti che oggi sono molto diffusi e utilizzati quotidianamente, ad esempio quello che dice che le donne non sanno guidare.

Uno dei punti più importanti tra le rivendicazioni di chi partecipava alla manifestazione era la libertà di scegliere che cosa fare con il proprio corpo, anche abortire o fare uso di anticoncezionali di emergenza senza essere giudicate.

La manifestazione intendeva anche  promuovere una cultura tra i generi fondata sul rispetto e non sul possesso, per evitare di fare dell’amore una forma di “proprietà” nei confronti del proprio partner. E’ proprio l’equivoco dell’amore come possesso e proprietà ad essere alla base di quasi tutti i femminicidi.

 Il corteo ha preso posizione contro le molestie per strada o sul lavoro, o anche sul fatto che nessuna può essere importunata per ciò che indossa,e, per restar in tema con il lavoro, anche sulle diseguaglianze che sullo stesso posto di lavoro si creano tra uomini e donne. Si è manifestato anche contro la femminilizzazione dei lavori domestici e di cura dei figli, per dimostrare che le donne non sono state create per badare alla casa e ai figli, ma anche per avere un ruolo importante come lavoratrici.

L’organizzazione responsabile del corteo è appunto “Non Una Di Meno” una piattaforma italiana nata dal basso che riunisce diverse realtà femminili composte da diverse biografie ed età. Questa associazione ha lo scopo di creare una nuova mentalità, per la quale le donne, non solo in Italia, debbano essere totalmente alla pari con gli uomini, dando così l’idea di essere il partito femminista in rinascita. Il gruppo,in continua crescita, è formato da ragazze e donne che appaiono più concrete di quanto siano state le appartenenti al partito femminista negli anni 70’.