Sciascia e “Il giorno della civetta”

La trattazione della tematica della mafia a scuola ha certamente orientato la scelta del nostro film preferito che è “Il giorno della civetta”. Esso è stato girato a Partinico e a Palermo prendendo spunto dal libro di Leonardo Sciascia.
Il film è ambientato nel 1961 in Sicilia. L’ufficiale dei Carabinieri Bellodi si trova ad indagare sull’omicidio di Salvatore Colasberna, un impresario edile, ucciso per essersi rifiutato di lasciare un appalto ad una ditta protetta dalla mafia. L’omicidio è avvenuto nelle vicinanze dell’abitazione dove vivono Rosa Nicolosi, il marito e la loro figlioletta.
Parrinieddu, confidente dei carabinieri, fa intuire al capitano Bellodi che conduce le indagini, che Rosa in realtà è a conoscenza di più cose rispetto a quanto dica. Con un abile stratagemma così riesce a farle rivelare il nome di Zecchinetta che è indubbiamente quello dell’assassino. Mentre promette a Rosa di fare delle ricerche per ritrovarle il marito misteriosamente scomparso, Bellodi arresta Zecchinetta, gettando lo scompiglio tra i mafiosi. Questi ultimi, capeggiati da Don Mariano Arena, costruiscono una tattica per far credere che Colasberna sia stato ucciso per motivi d’onore dallo stesso marito di Rosa. Successivamente, Parrinieddu confida a Bellodi che il fucile con il quale Zecchinetta ha ucciso Colasberna si trova in casa di Don Mariano. Questa è la verità e Don Mariano finisce in prigione. Intanto, la pressione mafiosa, soprattutto su Rosa, cresce e Bellodi capisce che occorre ritrovare il marito di Rosa per far cadere l’ipotesi del delitto passionale. Un’informazione gli fa ritenere che l’uomo sia stato ucciso e sia sepolto sotto il manto di catrame di una strada in costruzione. Si scava e trovano il morto, ma è Parrinieddu. Don Mariano e Zecchinetta, rimessi in libertà, camminano festanti per le strade del paese, mentre Bellodi viene trasferito ad altra sede.
Nel film viene messo in risalto l’atmosfera di omertà esistente nel paese e la corruzione diffusa in tutti gli ambienti.

Simona Brucia e Delia Simonicini
I.C.S. “G.Verdi”- Classe V B