Intervista a Valeria Bernardi di Amnesty International

Jury: Buongiorno Valeria, Sono Jury Fornari, un ragazzo della classe 2 D della scuola media Agazzi di Milano. Ci siamo visti durante l’intervento che lei e il suo collega avete tenuto presso la nostra scuola, sono rimasto molto colpito dal vostro lavoro e dalla vostra missione di difesa dei diritti umani e ambientali. Volevo chiederle se posso farle una breve intervista per capire meglio il lavoro di AMNESTY INTERNATIONAL. L’intervista, se lei vuole, potrebbe essere pubblicata sul sito LA SCUOLA FA NOTIZIA.

Valeria: Certo, volentieri!

Jury: Va bene, allora iniziamo… Mi può fare una breve introduzione su cos’è AMNESTY INTERNATIONAL e come è nata la sua passione per questo progetto?

Valeria: Amnesty International è un’associazione, indipendente da governi, partiti politici, enti religiosi e interessi finanziari e economici, che dal 1961 opera in tutto il mondo per la difesa dei diritti umani. Amnesty International lancia appelli per difendere persone ingiustamente imprigionate, torturate e uccise; e lancia campagne globali per informare l’opinione pubblica sulle discriminazioni e sulle violazioni che esistono al mondo, per promuovere l’adesione ai valori della “Dichiarazione universale dei diritti umani” e per far pressione sui governi, sulle organizzazioni intergovernative, sui gruppi politici armati, sulle imprese, perché rispettino i diritti umani. Grazie alle attività di Amnesty International, nel corso dei decenni, molte migliaia di persone imprigionate ingiustamente hanno ritrovato la libertà, molte hanno evitato l’esecuzione di una condanna a morte, o hanno ottenuto asilo politico e cessato di essere torturate. Io ho iniziato a svolgere attività di volontariato con Amnesty International nel 2009, quando sono andata in pensione. Allora ho deciso di dedicare un po’ del mio tempo a cercare di fare in modo che sempre più persone al mondo potessero godere di tutti i diritti umani. I diritti umani spettano a ciascuno di noi per il solo fatto di essere al mondo e invece sono spesso calpestati e violati: ma solo in un mondo dove tutti i diritti di tutti sono rispettati, tutti possiamo essere più felici.

Jury: Ho trovato interessante il vostro intervento presso la nostra scuola per far conoscere il messaggio di Amnesty International, da quanto tempo fate questi interventi nelle scuole?

Valeria: E’ da molti anni che all’interno di Amnesty International esiste un gruppo di persone (che noi chiamiamo Servizio) che si occupa di Educazione ai Diritti Umani (EDU). L’EDU è costituito da volontari che vanno a parlare di diritti umani e di discriminazioni in tutte le scuole di ogni ordine e grado, dalle primarie alle università – ma non solo: anche nelle biblioteche, nei centri culturali, presso varie associazioni e dovunque si possa informare sui diritti umani e sulle loro violazioni. Io ho iniziato a collaborare col Servizio EDU quando ho iniziato a la mia attività di volontariato, nel 2009 (quest’anno sono dunque ormai 10 anni!): In questi anni credo proprio di aver parlato a qualche migliaia di ragazzi e ragazze delle varie tematiche di cui si occupa Amnesty International: la pena di morte, la tortura e il commercio delle armi; la discriminazione nei confronti delle donne, dei bambini e delle bambine, dei migranti e dei rifugiati, dei poveri, delle persone con orientamento sessuale diverso dalla maggioranza; il bullismo e i diritti ambientali…

Jury: AMNESTY INTERNATIONAL opera anche attraverso volontari?

Valeria: In Amnesty International quasi tutti sono volontari. Solo un piccolo gruppo di persone stipendiate si occupa a tempo pieno della gestione dell’associazione. Per dare un’idea, in Italia ci sono più 70000 soci, di cui circa 1500 attivisti volontari e una quarantina di persone stipendiate – queste ultime tutte con sede a Roma

Jury: Come si diventa volontario?

Valeria: Per diventare attivisti volontari di Amnesty International bisogna iscriversi come soci e prendere contatto con uno dei tanti gruppi esistenti in moltissime città e paesi in tutta Italia

Jury: Prendete anche ragazzi minorenni?

Valeria: Ci sono due tipi di gruppi Amnesty in Italia: i “gruppi Italia” e i “gruppi Giovani”. Ai gruppi Giovani possono aderire ragazzi e ragazze di età compresa tra i 16 e i 26 anni. Con meno di 16 anni non si può essere volontari di Amnesty International

Jury: Il servizio di volontariato è accessibile anche per ragazzi con disabilità sensoriale, come per esempio la sordità?

Valeria: Certo, non ci sono discriminazioni di nessun tipo in Amnesty International, anche se ovviamente i tipi di attività di volontariato che si possono svolgere dipendono dai tipi di disabilità: alcune attività potrebbero essere difficili o impossibili da svolgere in caso di particolari disabilità. Attualmente in Amnesty International ci sono molte persone con disabilità che fanno volontariato.

Jury: Che tipo di attività può svolgere un volontario con disabilità sensoriale, specificatamente con sordità?Avete già avuto esperienze di questo tipo?

Valeria: All’interno di Amnesty International le attività di volontariato possono essere le più diverse e per alcune di queste le disabilità sono ininfluenti. Per esempio si può essere uno dei referenti di una campagna particolare (per esempio: la campagna contro la pena di morte, quella contro la tortura…) o diventare esperti su un tema particolare e fornire informazioni e supporto agli attivisti ecc.

Jury: Per le persone sorde ci sarebbe la possibilità di essere assunti a lavorare per AMNESTY INTERNATIONAL, magari dopo un periodo di volontariato?

Valeria: In genere non è facile essere assunti in Amnesty International, Italia, dato che il numero di persone assunte è molto esiguo. Esiste tuttavia anche la possibilità di essere assunti da Amnesty International in altre parti del mondo. Sul sito www.amnesty.it (Italia) oppure www.amnesty.org (mondo) si possono trovare le offerte di lavoro con descrizione del tipo di lavoro e con le caratteristiche richieste.

Jury: Grazie mille Valeria, grazie per la sua disponibilità!

Jury Fornari