2018: l’anno più caldo in Italia dal 1800

Il cosiddetto “climate change” è ormai un argomento altamente discusso a livello globale: quasi quotidianamente si può sentir parlare alla televisione di qualche notizia riguardante l’innalzamento delle temperature e, anche nelle scuole, ci sono spesso dibattiti o lezioni informative su questo topic. In effetti, il cambiamento climatico è uno dei temi più vicini a noi recentemente; basti sapere che il 2016, secondo le ricerche del Goddard Institute for Space Studies della Nasa, è stato l’anno con le temperature più elevate di sempre a livello globale, e che il 2018 è stato l’anno più caldo in Italia dal 1800.
L’anomalia registrata nel nostro Paese, di ben +1,58°C sopra la media, ha persino superato il “record” di +1,44°C del 2015: un dato decisamente scioccante, come hanno affermato vari studiosi dell’argomento. A compiere e verificare la registrazione di questa anomalia è stato il Consiglio nazionale delle ricerche – Isac di Bologna, che ha osservato come tutti i mesi dell’anno siano stati più caldi della norma, escludendo febbraio, che ha avuto un’anomalia in negativo, e marzo, che, per il trentennio che va dal 1971 al 2000, che è stato preso come punto di riferimento, è risultato avere temperature da considerare normali. In particolare sono da menzionare gennaio e aprile: il primo con un’anomalia di ben +2,37°C , e il secondo, che è stato registrato come il più caldo aprile di sempre in Italia, di ben +3,50°C.
Il responsabile della Banca dati di climatologia storica dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima di Bologna, Michele Brunetti, spiega che l’andamento è allarmante, e che la situazione è così disastrosa che l’Italia ha ormai oltrepassato i limiti imposti dagli accordi di Parigi. L’esperto ha anche specificato che è necessario distinguere bene la scala internazionale e quella globale e che bisogna prevenire i maggiori rischi, ossia lo scioglimento dei ghiacci continentali e la dilatazione termica degli oceani, che sarebbero a loro volta la causa dell’innalzamento del livello del mare, anche questo un problema che si è intensificato negli ultimi decenni. Brunetti fa inoltre notare che 25 tra i 30 anni più caldi nella storia d’Italia dal 1800 ad oggi, sono successivi al 1990, e questo dato va “di pari passo” con l’aumento delle emissioni dei gas serra.
Lo straordinario innalzamento climatico del 2018, non ha interessato solo l’Italia, ma anche molti altri Paesi europei, tra i quali Francia, Svizzera, Germania e Austria. L’aumento delle temperature è stato particolarmente significativo anche in Ungheria e Finlandia: quest’ultima ha avuto un’estate inusualmente calda, con temperature che hanno superato i 30°C. Quest’ultimo anno particolarmente “bollente” ci ricorda quanto sia fondamentale utilizzare una politica efficace per contrastare il global warming, soprattutto ora che un nuovo anno è iniziato; come spiega Brunetti: “serve intervenire con azioni capaci di guardare oltre”.
Viola Maestri / Liceo Classico Galileo