Giocoliere – Poesia

Cala,
cala la notte,
il buio, il silenzio, la quiete
che tutto avvolge, che tutto ferma,
che tutto spegne.
No, invece no.
Ed è adesso che si inizia a giocare
e a me piace giocare.
Mi piace immaginare
che i miei pensieri siano delle sfere,
piccole sfere luminescenti
da lanciare in aria,
bagliori intermittenti,
che roteano e guizzano nel buio
per poi ricalare giù,
per essere afferrate
l’una dopo l’altra.
Occorre essere abili,
è tutto un gioco di equilibrio.
La troppa sicurezza induce all’inganno,
le traiettorie possono sorprendere,
è così che va.
Qualcosa di imprevedibile può sempre cambiare
le carte in tavola.
Calo,
calo l’asso di picche,
nero come la notte.

Rachele Nigi / Liceo Classico Galileo di Firenze