Un fantastico viaggio – Racconto

C’era una volta un ragazzo di nome Silvestro che aveva 16 anni ed amava studiare astronomia… Adorava quella disciplina davvero tanto, al punto che un giorno chiese a sua madre se poteva andare su una navicella spaziale dell’anno 2015 per fare un viaggio nell’universo esterno.
Sua mamma gli disse che ci sarebbe potuto andare soltanto con un accompagnatore professionista con almeno quindici anni di esperienza nel settore. E così Silvestro andò dall’accompagnatore e gli disse che avrebbe fatto tutto quello che avrebbe dovuto per prepararsi all’escursione spaziale, lui gli rispose: “Volentieri, ma a una sola condizione, che farai tutto quel che dirò”. Ovviamente sottintendeva che ci sarebbe voluto un po’ di allenamento.
Il bambino sognò tutta la notte come sarebbe stato l’universo esterno, sognò anche il momento in cui presentare la domanda di autorizzazione per andare sulla navicella spaziale con il comandante, però l’unica cosa che cambiò fu il “No”… in quel momento lui si svegliò terrorizzato… ma non sapeva che era solo un sogno!
Anche lui aveva sottinteso che aveva bisogno di un po’ di esercitazione ma dopo questo stravagante sogno si dimenticò dell’autorizzazione firmata dall’accompagnatore.
La sua mamma gli chiese cosa fosse successo, però lui, davvero terrorizzato, non le rispose. La mamma provò a pensare cosa fosse successo ma non le veniva in mente nulla, era molto dispiaciuta per lui.
La mattina dopo il ragazzo ci pensò un attimo e capì che era tutto un sogno. Per capire se era vero entrò nel bunker dove teneva le sue cose più segrete – ovviamente la cosa che non sapeva sua madre era il sogno di entrare nel “Guinness World Record”, perché lui sarebbe stato il primo ragazzo ad andare nello spazio ad un’età minore ai 18 anni, un titolo che danno dei giudici quando delle persone fanno dei record assurdi (come questo) –. Controllò bene e… lo trovò! Salì in casa felicissimo e raccontò a sua madre tutto quello che gli era successo ( ovviamente non le disse che aveva un bunker segreto).
Nel corso di un anno Silvestro si allenò e studiò talmente tanto che quanto aveva appreso nell’arco di un anno scolastico finì per corrispondere a quello che normalmente tutti riescono ad immagazzinare in tre anni. Silvestro quella mattina indimenticabile era felicissimo, si infilò la tuta astronomica e corse più veloce di sempre, tanto che sembrava che dovesse fare una gara di mezzofondo. Arrivò alla base missilistica e salì sopra il razzo dell’anno 2015.
Il razzo era fatto in questo modo: aveva una scala a chiocciola che comprendeva 524 scalini.
Silvestro era stanco già al centoventicinquesimo scalino, praticamente sfinito dopo aver salito tutte quelle scale…
Il ragazzo era sotto il controllo di un accompagnatore professionista che gli spiegò il funzionamento dei motori del razzo. Inoltre gli insegnò pure come poterlo pilotare nonostante che Silvestro non avesse capito molto bene come poterlo fare.
Dopo 10 minuti iniziò il conto alla rovescia:.. dieci… nove… otto… sette… sei… cinque… quattro… tre… due… uno… e il razzo partì ad una velocità impressionante. Superata l’atmosfera si ritrovarono accerchiati da otto pianeti: Mercurio,Venere, Marte, Giove, Saturno, Urano, Nettuno e Plutone.
Preso dalla bellezza dello spazio Silvestro li osservò in modo stravagante perché era appassionato di scienze della Terra.
Nell’universo esterno le uniche cose che non gli piacevano erano le galassie perché secondo lui la loro forma non rappresentava un bel niente.
Uno dei suoi desideri era di andare sulla Luna per issare una bandiera su cui vi era scritto che un bambino di 16 anni era riuscito a mettere piede sulla Luna, un’azione che nessuno prima di lui era riuscito a fare! Silvestro continuò ad insistere finché l’accompagnatore non ce lo portò per fargli innalzare la sua piccola bandiera.
Una volta arrivati si resero conto che avevano solo un paio di stivali antigravità cioè quelli di Silvestro ma fu generoso perché li diedi al comandante della navicella, che prese in braccio Silvestro e lo fece scendere sulla Luna e gli fece piantare la sua bandiera on il simbolo degli U.S.A. perché secondo lui gli americani fino ad allora erano stati i migliori esploratori spaziale, poi forse in futuro avrebbe cambiato idea.
Dopo aver perlustrato la Luna rimontarono sull’astronave ci volle un po’ per ripartire perché era finito il combustibile (ma il comandante lo sapeva che poteva succedere, quindi ne aveva di scorta). Quando ripartirono era l’ora di pranzare però saltarono il pasto, quando mancavano una decina di minuti incontrarono un ostacolo cioè una piccola galassia di nome Andromeda.
Si fermarono a visitarla e si trattenerono due notti.
Il secondo giorno entrarono in questa galassia ed ecco che… apparve davanti a loro un paesaggio affascinante dove erano presenti:fiori magnifici come le rose ed alberi splendenti a cui non cadevano mai le foglie perché c’era sempre la bella stagione e questo fenomeno non faceva andare in letargo mai gli animali, che vivevano in armonia gli uni con gli altri.
Dopo esser ripartiti, tornarono sulla terraferma e Silvestro abbracciò sua madre dopo il viaggio. Quando tornarono casa sua madre scoprì il bunker segreto di Silvestro, però non si arrabbiò, anzi ne fu felice perché serviva anche a lei uno spazio segreto dove poter fare tutto quello che voleva.
Passò un paio di anni e Silvestro diventò molto famoso in tutto il mondo. Fu per questo che visse felice e contento.
Gabriele De Luca / Scuola Secondaria di primo grado Puccini di Firenze