Una scuola magica – Racconto

Era una stupenda giornata di sole, precisamente il primo giorno in un’altra scuola per Lapo Piedilerci, che da sempre non voleva andare a scuola, e faceva di tutto per non andarci: si nascose sotto il letto, ma la mamma lo trovò, si mise nell’armadio, ma non fu una buona idea, dato che la mamma doveva preparare i vestiti e lo trovò subito, allora scappò in bagno e si chiuse a chiave, ma c’era il babbo dentro, che lo minacciò che se non usciva subito e si sbrigava a correre a scuola… Non c’era verso: la scuola lo richiamava e tutto congiurava a farlo finire lì…
Arrivato a scuola, si rese subito conto che quella scuola non era del tutto normale: c’erano scope di tutti i colori fosforescenti, armadietti che si aprivano e chiudevano da soli, quaderni e libri con le gambe, professori con tre occhi e due bocche, il gesso della lavagna scriveva da solo mentre la professoressa dormiva.
Era una scuola magica! Ma forse è meglio scoprirla attraverso gli occhi di Lapo…

Appena entrato in classe il Professor Struzzo cercò di mordermi il naso ma io riuscì a scappare e sedermi in ultima fila così da essere più lontano da lui, fu una fortuna perché il professore non aveva fatto merenda e sì mangiò un mio caro amico: Giancarletto Ammazzarondini. Il pranzo faceva paura: si muoveva!
Alla lezione successiva la Professoressa Bruciacanguri aveva portato delle bacchette e delle tarantole. Iniziò a spiegare che ci doveva insegnare a farle sparire. Iniziò l’esperimento Susanna Mutandelarghe ma sbagliò la pronuncia, quindi Beatrice Acciughefritte si ritrovò una tarantola nelle mutande scappando a gambe levate dalla classe. Poi era il turno di Caterina Uccidivermi, che fece sparire Ettore Mangiapandori. Insomma, da 19 siamo diventati 8.
Insomma, all’ultima ora di lezione eravamo sopravvissuti in due: io e Vittoria Ippopotamograsso. Ma poverina, morì subito letteralmente di paura per colpa della Professoressa Bruciacanguri che, essendo pazza, stavolta portò un vero leone in classe, che caricò Vittoria.
Finita la scuola raccontai tutto a mia mamma, ma non ci credette subito. Meno male che il Professore Struzzo era uno youtuber così la mamma poté vedere con i suoi occhi tutte le cose che faceva in classe e decise di farmi cambiare subito scuola. Fu un’avventura molto strana e paurosa, in effetti.
Sara Sebastiani / Scuola Secondaria di primo grado Puccini di Firenze