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Reporter per un giorno – L’assistente sanitario: un mestiere antico proiettato verso il futuro

di Chiara Zuanazzi

Il mestiere dell’assistente sanitario, anche se non troppo conosciuto, è fondamentale sia per il singolo individuo che per l’intera comunità. All’inizio  infatti, e parliamo di circa un secolo fa, le persone potevano curarsi solamente negli ospedali, poco diffusi, non molto attrezzati e spesso lontani dai centri abitati, o dai medici condotti, simili agli attuali medici di famiglia poichè si occupavano di medicina generale, ma occupati dalla cura di moltissime persone.

Questo tipo di medico nasce però dopo la fine della prima guerra mondiale, grazie alla collaborazione tra la Croce Rossa Italiana e la Croce Rossa Americana; tale progetto viene particolarmente promosso da miss Mary Garden la quale incita all’apertura delle “scuole di medicina, pubblica igiene e assistenza sociale”.

I primi istituti ad essere fondati sono quelli di Roma, nel 1919, Bologna, Firenze, Milano e Torino nel 1920 e Napoli nel 1924, dando così inizio ad un progetto che si rivelerà utile specialmente durante l’epidemia della spagnola del 1920, che ucciderà milioni di persone sia in Europa che, soprattutto, in America.

Oltre alla spagnola, altre malattie molto diffuse all’epoca erano ad esempio la pellagra, la malnutrizione, la malaria, nelle zone non ancora bonificate, come quelle dell’Agro Pontino, e la carenza di igiene, causata dalla vita promiscua che si conduceva all’epoca, poichè famiglie molto numerose vivevano in spazi molto stretti e spesso non salubri, fattore che portava poi ad un contagio progressivo e rapido.

Oggi come allora il compito dell’assistente sanitario è proprio quello di fare prevenzione in ogni ambito della salute e vita umana in ogni momento della vita, dal bambino all’anziano senza alcun tipo di discriminazione. Per svolgere questo lavoro bisogna avere particolari doti e competenze, come ad esempio saper ascoltare, analizzare e comunicare, senza giudicare la persona che si ha di fronte.

Purtroppo le disuguaglianze sociali, in aumento negli ultimi anni, specialmente in luoghi dove la sanità non è gratuita, risultano essere un grave problema per le persone che non possono permettersi le cure necessarie o anche solo un consulto del medico. Proprio per tale motivo questo tipo di occupazione è fondamentale per la prevenzione e l’illustrazione dei rischi che si possono correre seguendo certi stili di vita.

Oggi è particolarmente importante promuovere la vaccinazione. In questo campo negli ultimi anni – grazie alla ricerca e la tecnologia – sono stati sviluppati numerosissimi vaccini: 280 in tutto, 101 dei quali mirati alla cura del cancro. Un altro aspetto che è cambiato molto nell’ambito della vaccinologia è il fatto di creare prodotti mirati e specifici per il singolo, piuttosto che un prodotto meno efficace da applicare su larga scala.

Grande rivoluzione della medicina è poi costituita dai Big Data, ovvero da tutte quelle informazioni che tramite i social e gli apparecchi elettronici ognuno di noi fornisce, e che – in un futuro non troppo lontano – ad esempio con l’espansione dei 5g, potranno essere raccolti dalle istituzioni sanitarie, al fine di avere delle cartelle digitali dettagliate sul nostro profilo medico.

Per verificare la funzionalità di tale metodo, Google ha lanciato un progetto mirato all’innovazione, chiamato “Project Baseline”, monitorando tramite dispositivi elettronici, come ad esempio gli orologi digitali, costantemente 10 mila volontari per un periodo di quattro anni e raccogliendo i loro dati in modo tale da studiare il funzionamento corporeo di ognuno.

Se il futuro è puntato all’utilizzo della tecnologia in ogni settore ed ambito, sono comunque importanti la prevenzione e l’informazione diretta da persona a persona, proprio quelle attività cioè che caratterizzano la professionalità dell’assistente sanitario.