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L’unione fa la forza: cosa ci insegna la scoperta della gomma sintetica durante la Seconda guerra mondiale

Di  Francesco Ricci

Sono stato invitato ad ascoltare una lezione di storia tenuta presso un circolo operaio da un professore di storia contemporanea: la lezione (e il relativo invito alla riflessione) riguardava la scoperta della gomma sintetica e le conseguenze che tale scoperta ebbe sull’ esito della II guerra mondiale.

Prima della guerra, la gomma era di origine vegetale, ricavata dal caucciù; americani e tedeschi lavoravano insieme per scoprire come realizzare gomma di sintesi. Quando scoppiò la guerra, gli americani si impossessarono delle ricerche e non entrarono in guerra se non nel 1941, poco prima appunto della scoperta della gomma sintetica; essi ritenevano infatti che la gomma sintetica sarebbe stata una materia prima fondamentale per vincere la guerra al punto che la sua sintesi avvenne nell’arco di quattro anni di intense ricerche: si reputa che per realizzare tale progetto, in tempo di pace sarebbero stati necessari almeno dodici anni. Il governo americano coinvolse in pratica tutta la popolazione: tutte le universita’ dovettero orientare le loro ricerche in tal senso, così come fisici, chimici e ricercatori delle grandi e piccole aziende ed industrie; addirittura le fabbriche che producevano distillati  iniziarono a produrre solo alcool etilico indispensabile per la gomma sintetica. L ‘obbiettivo di vincere era un obbiettivo condiviso da una intera popolazione che mandava in guerra i suoi figli, per tanto era nell’ interesse di tutti che la guerra fosse vinta velocemente.

La riflessione quindi che deriva da questi fatti ė che quando un popolo, o l’umanità intera, o una classe sociale (come il terzo stato durante la rivoluzione francese) è consapevole e viene chiamata a compiere uno sforzo per raggiungere un obbiettivo comune, con la giusta guida, essa è capace di conquistare risultati straordinari.

Forse noi oggi siamo troppo egoisti ed egocentrici per porci un obbiettivo comune . Ecco a cosa serve la storia: a ricordarci cosa siamo stati e cosa potremmo essere.