Pianeta in fiamme: intervista ad un vigile del fuoco

di Asia Simonelli, Martina Medulla e Giorgia Marchetti, 1B.

 

In climatologia, l’espressione “riscaldamento globale” indica il mutamento climatico terrestre, caratterizzato dall’aumento della temperatura media globale e da fenomeni atmosferici ad esso legati. Per chiarire meglio gli aspetti riguardanti questo fenomeno, abbiamo deciso di intervistare il signor L.M., vigile del fuoco da sei anni, presso il comune di Arenzano.

Pensa che l’aumento degli incendi nelle foreste sia dovuto al riscaldamento globale?

«Penso che ci sia una concomitanza di cause; l’aumentare degli incendi nei boschi e nelle foreste è in parte dovuto a lunghi periodi di siccità, collegati al riscaldamento globale e ai cambiamenti climatici, ma è anche dovuto alla mancanza di cura del territorio. In passato, infatti, i boschi venivano mantenuti maggiormente rispetto ad oggi.»

E come possiamo avere maggior cura del territorio?

«Dovremmo assumere, nel nostro piccolo, alcuni accorgimenti per fare in modo di salvaguardare la boscaglia e limitare il livello di inquinamento. Voi giovani, soprattutto, dovreste stare attenti nel differenziare i rifiuti, segnalando alle autorità l’eventuale presenza di oggetti inquinanti nelle vicinanze di boschi. Non abbiate paura di farvi sentire!»

Esistono molti modi per farci sentire, ma essi non sempre sono condivisi dalla società. Cosa ne pensa lei del Fridays for future?

«Sono d’accordo. Apprezzo infatti i ragazzi, gli uomini e le donne che manifestano per un loro diritto: il diritto di crescere se stessi e i propri figli in un mondo che ha un futuro. Tuttavia, penso che non basti protestare per pretendere che le industrie e i politici adottino un sistema a favore della salvaguardia dell’ambiente, ma si dovrebbe anche accompagnare la partecipazione a questa manifestazione con un comportamento quotidiano ecosostenibile.»

Crede che l’assenza sempre più numerosa di alberi possa avere a che fare con le calamità a cui siamo sottoposti a livello territoriale?

«Sì. La mancanza di alberi crea problemi a livello di dissesti: le radici degli alberi fanno sì che il terreno rimanga stabile e, di conseguenza, la loro assenza causa frane che si sarebbero altrimenti potute evitare.»

E’ vero che il riscaldamento globale ha avuto impatto nel nostro quotidiano?

«Oltre ai lunghi periodi di siccità prima citati, abbiamo anche una temperatura climatica elevata. Perciò, ogni giorno, siamo portati ad avere maggiormente caldo rispetto al passato, il che, seppur per alcuni risulta piacevole, è un’innaturale conseguenza che, a lungo andare, potrebbe poi costituire un grave problema.»

Ha mai notato, nell’ambito del suo mestiere, cambiamenti dovuti al riscaldamento globale?

«Nonostante la mia poca esperienza, posso affermare con sicurezza che, a livello statistico, il numero di alcune tipologie di interventi è aumentato in maniera vertiginosa: terremoti, alluvioni… Sono tutte cose che, nei decenni passati, si sono verificate meno frequentemente.»

Il clima è sempre cambiato. Perché questo, oggi, dovrebbe costituire un problema?

«Oggi, probabilmente, c’è maggiore consapevolezza di quello a cui andremo incontro continuando così e, pertanto, ci stiamo attivando per impedire che ciò avvenga.»