Nel 2017 due dei nostri migliori interferometri negli Stati Uniti ed in Italia hanno osservato un’interferenza particolare. Gli interferometri fanno rimbalzare dei laser su degli specchi e osservano, nel dettaglio, i cambiamenti dell’onda così da misurare come lo spazio tra gli specchi si restringe e si allunga. In questo modo, gli strumenti si rendono conto di quando delle onde gravitazionali piegano lo spazio-tempo, mentre attraversano i raggi.
Nel caso delle onde gravitazionali registrate nel 2017, in due anni siamo riusciti a ricondurle ad una collisione di stelle di neutroni e soprattutto siamo riusciti ad effettuare un esempio di “astronomia multimessenger”, cioè un esempio di studio astronomico dove vengono presi in considerazione più dati e più discipline allo stesso tempo.
In questo caso oltre alle onde gravitazionali abbiamo analizzato la luce che è arrivata di conseguenza alla collisione e, grazie ad uno strumento capace di vedere a più lunghezze d’onda (da 300 a 2500 nanometri) chiamato “X-SHOOTER”, abbiamo potuto analizzare i materiali che hanno interagito con questa luce mentre veniva verso di noi.
Tra tutti i segni indicanti un elemento che abbiamo rilevato, molti all’inizio non erano conosciuti. Per questo, non eravamo in grado di dire fin da allora che la collisione di stelle di neutroni producesse degli atomi pesanti però per questo la situazione si fece più interessante. Adesso, dopo due anni dopo analisi statistiche in laboratorio, siamo in grado di dire con affidabilità abbastanza alta che tipo di segni dovremmo osservare per ogni elemento e di conseguenza abbiamo capito che l’elemento ignoto in questione era lo “Stronzio”.
Lo stronzio, come l’oro, il ferro, è proprio uno di quegli elementi pesanti e complessi che finora non avevamo compreso come venissero creati, e la presenza di questo tra gli elementi osservati di conseguenza alla collisione, dimostra con quasi assoluta certezza che la teoria delle creazioni di atomi pesanti di conseguenza alle collisioni di stelle di neutroni è vera.
Si tratta di un avvenimento molto importante: è prova degli ottimi passi avanti che la scienza sta facendo e rende sempre più chiari i successivi da fare in futuro. Infatti, sono già in corso studi affinché si possano osservare meglio altri eventi di questo tipo così da poter trarre conclusioni ancora più precise.
Mattia Platania, III BSA
