Copyright, come difendere le nostre creazioni?

Il termine copyright viene utilizzato in modo generico per riferirsi alla protezione offerta dalla legge sul diritto d’autore.
In realtà il termine “copyright” dovrebbe essere indicato con riferimento alla legge statunitense che regolamenta, come dice il termine, il diritto di copia su un’opera e che è piuttosto diversa dalla nostra normativa.
La legge americana è fondata più verso i diritti economici che verso i diritti morali d’autore che hanno invece un ruolo importante nella nostra legge.
Le due normative sono diverse perché hanno origini storiche differenti: il copyright nasce in Gran Bretagna mentre la nostra legge è frutto delle idee innovative della rivoluzione francese che ha posto l’uomo al centro della sua impostazione ideologica.
In termini più semplici, un autore crea qualcosa, qualcosa di suo dominio. Nato dalla sua fantasia, dalle sue mani, dal suo ingegno e dalla sua intuizione, che magari può essere apprezzata o meno, ma la paternità dell’opera rimane comunque di sua proprietà. Poi qualcuno si sveglia la mattina, ciò che ha ideato costui gli piace… comincia a riprodurlo, spacciandolo per suo. Magari applica modifiche, magari non troppo, magari per ignoranza cambia solo qualche colore, come dicono in molti, e lo vende, ci guadagna, riceve molte critiche positive, magari avendo più carisma o comunque più abilità nel vendersi, riesce addirittura a conseguire un guadagno maggiore di chi l’ha creato, facendosi un nome.
Questo è un tipico caso di plagio che avviene specialmente tra cantanti,artisti e autori di tutto il mondo.
Il compito del copyright è tutelare quest’ultimi in caso di violazione di questa normativa; questa situazione si può presentare anche quando uno youtuber utilizza un’opera musicale, come sottofondo nei suoi video, senza aver ottenuto idonea autorizzazione dal titolare dei diritti (in questo caso il cantante).
Anche se il fine ultimo della pubblicazione non è il vero guadagno, è sempre possibile ravvisare una forma di profitto che in qualche modo può essere collegata alla sua divulgazione, anche per il solo concetto che la pubblicazione può portare ad un futuro profitto in termini di followers, condivisioni e forse futuri guadagni diretti.
In conclusione, proteggete le vostre creazioni dai “ladri d’ingegno” e ricordate che violare questa legge si ripercuote anche moralmente sul proprietario: egli potrebbe avere speso anni della sua vita ed esperienza lavorativa o avere avuto una particolare intuizione che lo avrebbe poi portato alla finale creazione della sua opera.

Miriam Musumeci, III BL