La bellezza della mancanza

 

Molto spesso attribuiamo la nostalgia e la mancanza di qualcosa ad una brutta emozione. Quello che mi chiedo e voglio chiedervi: è davvero così?
Sono a casa da ben 28 giorni e devo essere sincera: io questa quarantena non l’ho sentita fino ad una settimana fa, essendo una gran pantofolaia.
Ritrovandomi a riordinare le fotografie appese in camera, ho realizzato quello che stava succedendo: se io avessi voluto rivivere quelle esperienze catturate dalla macchina fotografica, non avrei potuto farlo.
Nei giorni passati ho videochiamato alcune delle mie amiche e mi sono resa conto di quanto fosse surreale la situazione in cui versiamo: per vedere il sorriso delle mie compagne devo accendere uno schermo. Non vi sembra assurdo?
Lo ammetto, non sono mai stata quel tipo di ragazza che organizza spesso uscite con gli amici, e forse non ho apprezzato mai appieno le richieste di alcuni di loro che mi proponevano una pizza, ma ora mi manca. Mi manca moltissimo non scambiare emozioni con gli altri, che prima riempivano le mie giornate in classe, in metropolitana o da qualsiasi altra parte.
Se solo avessi saputo che il 4 marzo sarebbe stato l’ultimo giorno di scuola, magari avrei detto a tutti un “ti voglio bene”, o magari avrei regalato a tutti un abbraccio con l’augurio di incontrarci nuovamente il prima possibile.
Ho letto spesso, in questi giorni, di tante persone che affermano di aver ritrovato più tempo per se stessi e di aver notato quanto la vita quotidiana e gli affetti fossero cari. Nessuno però si è chiesto perché ci siamo accorti di tutto questo solo ora, lontani gli uni dagli altri.
Fino a due mesi fa la nostra vita era in continua frenesia fra la scuola ed il lavoro; quanto tempo ritagliavamo per noi? Quanta importanza davamo ad un invito a cena?
Dovevamo passare un mese lontano da quello che prima era scontato per capirlo e questo non vi sembra infinitamente vuoto e triste?
La quarantena è specchio della società creata negli ultimi anni: una società che ignora prima e pretende poi, senza far nulla per mantenere ciò che crea.
Vorrei ora soffermarmi su un preciso aspetto della nostalgia: la bellezza di quest’ultima.
Ciò che ti manca è ciò che ami; riesci quindi a comprendere quali siano le tue priorità e quali siano le persone a cui maggiormente tieni. È un percorso di psicologia, se ci pensiamo.
La mancanza ci ha fatto scoprire il reale valore che diamo alla nostra vita e la magnificenza di quest’ultima.
Sceglierai la persona che per prima incontrerai dopo l’isolamento e questa diventerà in automatico la persona più importante per te.
Sceglierai, poi, cosa fare subito dopo il via libera e questa sarà la tua cosa preferita.
Potremmo dir tutto sul CoViD-19, ma non che non ci abbia messo davanti la bellezza della mancanza.

 

a cura di Sofia Sarracino 3N Classico 2.0 – liceo G.B. Vico Napoli