L’arte del make-up: strumento per esprimere se stessi

Il mondo del make-up è in continua crescita e non parliamo solo di prodotti. Le grandi case della cosmetica lo sanno bene, cogliendo al volo le nuove esigenze e le trasformazione di una società sempre più aperta e meno ingabbiata, e hanno scelto come ambassador volti come James Charles per CoverGirl nel 2016 e Manny Gutierrez per Maybelline nel 2017.
Sono stati gli apprendisti di questo trend che ci dicono qualcosa di davvero importante: esiste una moltitudine di persone che usa il make-up per hobby, per passione e per creare arte; persone che vogliono giocare a essere quello che desiderano assecondando una una diversa identità attraverso la propria creatività.
Ombretti, rossetti e mascara sono solo alcuni degli strumenti in mano ad artisti che vogliono comunicare se stessi a se stessi o che scelgono di essere alter ego su un palcoscenico, che sia una performance di una serata, una foto, un tutorial, o no scatto su Instagram, o tutto questo nello stesso momento.

Non esiste più un unico modo di vedersi allo specchio perché lo specchio rimanda l’immagine che noi creiamo, risultato di una storia unica, di uno studio appassionato e del desiderio di dire al mondo: «Io sono così e questo è quello che amo fare».
Tra alcuni dei più grandi performer con ognuno il proprio stile troviamo Labouttaine. Occhi magnetici e ironia sono queste le cose che colpiscono a prima vista di Labouttaine. E, infatti, il suo prodotto must è l’eyeliner. E poi c’è la parrucca rosa, elemento fondamentale di un look costruito nel dettaglio. Il suo stile è frutto di una vera e propria ricerca che avviene «rovistando tra vecchi giornali o su Internet; l’obiettivo è che tutto sia in linea con il mood della serata o con il messaggio che voglio comunicare». Il make-up, «la mia vita, il mio passatempo ma anche il mio lavoro», dice: «È una passione nata da piccola quando amavo truccare mia nonna e le mie sorelle: vedevo le palette, le polveri e i mascara e andavo letteralmente fuori di testa». Oggi, questi prodotti sono diventati strumenti per comunicare un personaggio orgogliosamente sopra le righe; sono note di uno spartito musicale che Labouttaine descrive come «un disegno ben impresso nella mia mente» senza dimenticare un tocco «trash» che aggiunge una buona dose di ironia al tutto.

Marina Cimmino

2 Q Liceo G.B. Vico Napoli