Quando il gigante barcolla. Il coronavirus negli Usa

Di Lorenzo Riccardi

Ho intervistato un italiano chef e proprietario di un ristorante che da vent’anni vive nella città di New York,
per capire quanta differenza c’è tra come gli americani stanno vivendo la quarantena, in confronto al
nostro paese.

Considerando la situazione che l’Italia sta affrontando da ormai un mese cosa trova di differente nella vita quotidiana americana?
Come in Italia, anche in una metropoli come New York la maggior parte delle strade sono deserte, il traffico è quasi inesistente ma a differenza vostra non abbiamo l’obbligo di restare a casa e molte persone violano le norme di sicurezza. È inquietante come di notte una città, conosciuta per essere cosi luminosa e piena di vita, sia diventata pericolosa perché deserta.

È possibile lavorare in una situazione del genere negli Stati Uniti?
Ognuno sta cercando di adattare i propri lavori a questa situazione ma, nonostante tutto, è ovvio che i
guadagni non sono gli stessi. A differenza dell’Italia qui lo “smart-working” esiste ormai già da una decina di anni, in molti sono già abituati a lavorare da casa. Possiamo quindi apprendere qualcosa da questa quarantena e cambiare il nostro modo di lavorare alla fine di questa pandemia ora che abbiamo imparato nuovi metodi per lavorare.

Com’è percepito il Coronavirus negli Stati Uniti in confronto all’Italia?
Gli Stati Uniti d’America sono un paese molto nuovo rispetto alla cultura italiana, si percepisce nell’aria una finta solidarietà che ricorda molto gli avvenimenti dell’11 settembre. È molto probabile che quando tutto ciò finirà questa solidarietà cesserà e l’astio tra le persone sarà ripristinato.

Come il sistema sanitario statunitense non essendo pubblico sta gestendo questa situazione?
I test sono stati resi gratuiti per tutta la popolazione, ma è chiaro che tutto non sta funzionando alla perfezione, il terreno di Central Park è stato messo a disposizione per l’allestimento di tende ospedaliere.
È inquietante vedere come New York si stia piegando davanti ad una situazione del genere.

Com’è cambiata la situazione economica della più grande potenza mondiale?
In questo momento ci sono 18 milioni di persone senza lavoro, come in Italia anche qua le mascherine e i
disinfettanti sono introvabili. È di spicco il caso che ha visto la messa in piedi di un mercato nero di centomila mascherine a New York, successivamente sventato dal FBI.

Vuole concludere aggiungendo qualcosa?
Vorrei concludere dicendo che vivendo in questo posto da vent’anni mai mi sarei aspettato di vedere un
paese del genere piegarsi così tanto davanti ad una situazione simile. Secondo me anche la più ricca delle persone di fronte ad una malattia incurabile non può fare nulla, la potenza e la ricchezza di un paese in questo momento non contano.