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LE COLONNE D’ERCOLE DEL VENTUNESIMO SECOLO E LA PAURA DELL’UOMO NELL’ABBATTERLE E SUPERARLE

Secondo gli antichi Greci, le Colonne dErcole, ovvero i due promontori rocciosi che costeggiano lo Stretto di Gibilterra, esistevano per indicare il limite oltre il quale non era più possibile fare ritorno.

Il mitico Ercole, in una delle sue dodici fatiche, arrivò fino alle pendici dei monti Calpe e Abila. Allora decise di dividere il massiccio in due parti creando le due colonne, sulle quali impresse la scritta non plus ultra, ovvero non più oltre”.

Le colonne dErcole divennero così il confine estremo del mondo fino ad allora conosciuto dalluomo.

Nonostante la paura nei confronti di tutto ciò che è sconosciuto, il desiderio di conoscere e scoprire cose nuove prevale sempre: ciò portò le navi a varcare quella soglia e a spingersi oltre limpossibile.

Dante Alighieri collocò il monte del Purgatorio a cinque mesi di navigazione oltre le Colonne dErcole; dirigendosi verso ponentee lasciando la sua terra per il mare aperto, Cristoforo Colombo cercò una rotta che lo portasse alle Indie.

La curiosità delluomo moderno ha progressivamente abbattuto il significato delle Colonne dErcole come limite della conoscenza: così come sono state colonizzate nuove terre, ogni giorno vengono scoperte innovazioni in campo scientifico e medico.

Oggi lo stretto di Gibilterra non costituisce più una barriera: i confini del continente europeo sono cambiati, le nostrecolonne sono state delocalizzate, ristabilite dalla politica e dal controllo del movimento degli essere umani attraverso sistemi dintercettazione.

Ogni migrante si lascia alle spalle il proprio paese per approdare alla frontiera di un paese sconosciuto, nei confronti del quale non ha certezze. Ogni uomo, donna e bambino spera di superare le Colonne d’Ercole delle polizie e dei campi di detenzione realizzati per rinchiudere la storia tra mura e reticoli e per ignorare le urla di aiuto, alle quali si continua a ripetere la solita scusa: Non c’è posto qui per voi, non ci sono soldi neanche per noi…”.

Persone che scappano da guerre e da persecuzioni politiche o religiose cercano di arrivare in Europa per trovare una vita migliore per loro e per le loro famiglie. Scappano da case ormai distrutte o inesistenti, da problemi spesso scoppiati a causa delle grandi potenze economiche mondiali.

Quali misure lEuropa sta attuando nei confronti dei migranti?

Per molti governi non sono persone, essere umani, ma una minaccia che mette a repentaglio lequilibrio sociale ed economico. LUnione Europea è arrivata a pagare la Libia per fare in modo che i loro cittadini non varcassero i confini europei. I migranti bloccati in centri di detenzione, veri e propri campi di concentramento, vengono in molti casi maltrattati, stuprati, costretti a lavorare tutto il giorno senza cibo o acqua, senza sapere se i loro cari sono vivi o no, in alcuni casi. Vengono usati per estorcere soldi alle loro famiglie. Se non pagano, possono essere anche uccisi. In una stanza sono costrette più di 400 persone, il cibo è cattivo e molti si ammalano. Vengono trattati come schiavi. Questa è la situazione in Libia e nessuno fa nulla, il problema viene ignorato così come si ignorano essere umani che hanno diritto a una vita tranquilla quanto la nostra.

A Lampedusa? I centri di accoglienza sono allo stremo e si indaga per detenzione prolungata, maltrattamenti, abusi di legge su bambini, migranti e minori non accompagnati. La situazione viene minimizzata e la consapevolezza del problema è ancora superficiale; nonostante i numerosi appelli delle ONG, gli aiuti arrivano in ritardo o sono spesso rinviati per risolvere altre questioni.

In Turchia? LUnione Europea ha raggiunto un accordo con Erdogan per dissuadere i migranti dal percorrere rotte irregolari nel pieno rispetto della legislazione dell’UE e di quella internazionale. Ma in questo accordo l’Europa è complice di Erdogan. Chi fugge dalle stragi in corso in Siria si trova davanti un ostacolo inaspettato: il volto dell’UE “è un muro di ferro e cemento, alto tre metri e lungo più di 800 km, pattugliato da militari pagati anche con fondi di Bruxelles, come riporta «L’Espresso». Bisognerebbe stupirsi del fatto che gli aiuti umanitarisiano stati mandati a difendere un confine che si presenta ora come una frontiera invalicabile. Le persone vengono massacrate e l’Europa è responsabile per tutte queste morti. Siamo tutti responsabili.

In Grecia? Chi riesce ad arrivarci, cercando di raggiungere l’isola di Lesbo, viene trasferito in una struttura nei pressi di Atene. Ma si tratta soltanto di un modo per espellerli più facilmente. La Grecia ha sospeso temporaneamente tutte le domande di asilo e incarcerato migranti e rifugiati che hanno cercato di attraversare il confine terrestre dalla Turchia.

Si potrebbero citare tantissime altre situazioni del genere dove l’UE ha cercato di tutelarsi, ma è sempre la stessa storia.

In passato le Colonne d’Ercole sono state superate per la brama di conoscere il mondo. Oggi, purtroppo, molte persone si rifiutano di conoscere altre culture, di accettarle ed abbracciarle. La gente continua ad alimentare odio e a stabilire nuovi confiniper tenere chiunque sia diverso lontano dal proprio paese. In Italia, in particolare, oggi il razzismo è fortemente presente, facendo anche differenze tra Nord e Sud. La gente ritenuta diversaviene denigrata e picchiata nei bar, nelle discoteche, nei luoghi comuni. Nessuno fa niente, tutti negano il problema o fanno i buonisti.

Oggi l’Italia sta attraversando un momento molto duro come il resto del mondo a causa della pandemia di coronavirus. Siamo tutti in quarantena e può uscire solo chi ha motivi validi per farlo. Nelle prime ricostruzioni del contagio sembrava che a portare il virus in Italia fossero stati due turisti cinesi. Da quel momento i cinesi diventarono il virus, gli asiatici diventarono il virus. L’ignoranza delle persone portò a discriminare un intero popolo e a scambiare altri asiatici per cinesi. Si sono verificati episodi di giovani che hanno picchiato asiatici accusandoli con questa frase: Via dal mio paese, hai il coronavirus. Quanta ignoranza in questa affermazione. Eppure la Cina continua a mandare il materiale necessario per curare le persone affette dal virus e alcuni dei loro migliori medici. Ci sono molti Stati che ci stanno aiutando, Stati da cui proviene la gente a cui dicono di ritornare nel loro paese. Il vero virus è l’ignoranza e l’ odio delle persone.

Al giorno d’oggi, purtroppo, le persone si limitano a conoscere solo il proprio paese avendo paura di oltrepassare il confine del sapere, di scoprire nuove culture e mondi diversi da quello occidentale. È più semplice restare nell’ignoranza che lottare per la conoscenza, a quanto pare.

Oltrepassare le Colonne d’Ercole è necessario per vivere in un mondo dove le diversità sono forza e non ostacolo, dove aiutare il prossimo è all’ordine del giorno, dove possiamo inseguire i nostri sogni senza mettere nessuno nell’ombra. Dobbiamo essere disposti ad accettare qualunque cosa incontreremo oltre il confine.

Diop Fatou Khady