L’ORTO IN QUARANTENA
Durante la quarantena da Coronavirus, la mamma ha chiesto a me, a mio fratello e a mio papà se volevamo partecipare alla creazione dell’orto. Di solito, tutti gli anni, mio nonno si occupava della coltivazione e della cura dell’orto di famiglia, ma, causa della quarantena, quest’anno non è più potuto venire a casa nostra e quindi abbiamo pensato che avremmo potuto occuparcene noi.
Comunque, alla proposta della mamma sia mio papà che mio fratello hanno detto subito di sì; io, invece, ho detto di no, perché non avevo proprio voglia di mettermi a zappare.
Dopo qualche giorno, però, mi hanno convinto e così abbiamo iniziato a lavorare.
Con molta fatica siamo riusciti a togliere tutte le erbacce: il terreno era ricoperto di sterpaglie, legnetti e rami secchi: è stato un lavoro davvero faticoso perché le erbacce avevano radici molto profonde e quindi bisognava usare la zappa o il picco per estirparle.
Mamma gestiva i lavori, collaborando con me e mio fratello; io mi sono occupata di pulire il terreno e di prepararlo per la semina.
Mio fratello ha iniziato a costruire dei terrazzamenti, con sponde in legno per far si che non scendesse troppa terra e troppa acqua, in caso di pioggia.
Mio papà ha fatto i lavori un po’ più duri; ad esempio ci ha aiutati a zappare. A casa abbiamo una zappa piuttosto pesante e infatti chiamavamo quasi sempre lui a darci una mano nel togliere le erbacce più “crudeli” e anche nel tracciare i solchi per la semina.
Finito lo “scheletro” dell’orto abbiamo iniziato a piantare le pianticelle: ventiquattro pomodori di cinque tipi diversi, sei cipolle bianche, due tipi di zucchine, quattro zucchine normali e uno zucchino rotondo e, infine, un peperone giallo. Ah… dimenticavo… abbiamo anche dei semi di zucchine che, però, non abbiamo ancora seminato!!
Una volta finito di piantare e seminare, dovevamo togliere, ancora, le ultime erbacce che erano rimaste; abbiamo, quindi, iniziato a riempire la carriola, che però ad un certo punto si è ribaltata sopra le nostre piantine! Così ci siamo messi a raccogliere nuovamente le sporcizie che erano cadute. Dopo aver raccolto tutto, abbiamo controllato che la carriola non fosse finita sulle piantine, altrimenti sarebbe andato “tutto a rotoli”… per fortuna nessuna piantina era “infortunata”!
Finalmente, dopo due giorni di lavoro intensivo, siamo riusciti a portare a termine la creazione dell’orto!! 🙂 🙂
Creare l’orto è stato, allo stesso tempo, sia bello che faticoso… anzi, molto faticoso!!!
È stata un’esperienza molto bella perché ha visto la partecipazione di tutta la mia famiglia e spero che presto potremo gustare gli ortaggi del nostro orto… non vedo l’ora!!
Marta Coda Zabetta, I D
I.C. Biella3-Marconi