Covid19, la movida non si ferma

La paura del Coronavirus viene battuta dalla voglia di movida. La riapertura delle attività e soprattutto dei bar sembra abbia fatto dimenticare le restrizioni. Difatti, lo scorso weekend, le piazze in tutta Italia erano piene di persone. 

Gli effetti del lockdown sono stati economicamente e psicologicamente devastanti : l’economia deve rimettersi in moto e la gente deve ricominciare a vivere. È possibile però rimanere in silenzio dinanzi ad assembramenti tanto grandi e ad atteggiamenti spesso irresponsabili? 

Sono tantissime le persone che hanno deciso di dire la loro. In prima linea, ovviamente, i sindaci delle città in questione ed i governatori delle regioni. Essi per lo più condividono lo stesso pensiero: è sicuramente bello vedere che la gente riacquisti la normalità tanto attesa, semplicemente si chiede responsabilità, soprattutto in tema di aperitivi e locali.

Non tutti però condividono. Sono tanti i giovani che si son sentiti attaccati. Ritengono immotivata tanta avversità verso la movida quando spiagge, stabilimenti balneari, ristoranti, alberghi sono stati comunque riaperti. Insomma, a loro dire, pur smettendo di riunirsi la situazione non cambierà e poi asseriscono che “ peggio del morire c’è il non vivere “. 

“Io capisco i ragazzi, che poi non sono solo ragazzi, che hanno bisogno di socialità però diciamolo: così il rischio è elevato” dice giovedì Beppe Sala, sindaco di Milano “Ho incontrato il prefetto e abbiamo definito un piano di intervento più deciso. Avremo più pattuglie in strada e ho chiesto al comandante dei vigili di procedere con più severità sulle multe. Ho poi chiesto al prefetto” conclude il primo cittadino” di chiudere quei locali che sono lontanissimi da ogni rispetto delle regole”. Infine è di queste ore una sua ordinanza che vieta la vendita di alcol d’asporto, da parte dei locali, oltre le 19, proprio per evitare gli assembramenti.

 Insomma questa situazione non giova a nessuno: in realtà non si tratta di accanimento verso la movida, bensì di buonsenso e di rispetto delle regole.

 È importante far ripartire i locali, ma allo stesso tempo è da sciocchi far sì che i contagi riprendano. Abbiamo riaperto non perché il “ virus è scomparso “, ma perché non potevamo stare più chiusi.

 Se non prestiamo attenzione, correremo il rischio di ritrovarci nella stessa situazione di qualche settimana fa, magari più pronti a fronteggiare il problema dal punto di vista sanitario ma sicuramente non in grado di “ sopportare “ una nuova chiusura. Insomma, socialità, divertimento, un po’ di precauzioni e mascherina.

Alessia Porcelli

2Q Liceo G.B. Vico Napoli