Karate: più che uno sport

Il Karate è un’arte marziale giapponese, le cui origini risalgono ad Okinawa nel 15esimo secolo. Nacque in seguito alla proibizione di possedere armi e dalla necessità di difendersi dagli attacchi nemici. Il nome, dal giapponese “mano vuota” descrive proprio una delle caratteristiche distintive di questo sport, è una delle poche arti marziali a non usare armi nella sua pratica. Ma il Karate non è solo uno sport, il suo valore si estende oltre la pratica sportiva. Il Karate è una filosofia, che si può applicare in ogni ambito della vita. 

Grazie al suo lato filosofico, il Karate ha molti effetti benefici su chi lo pratica, non solo fisici, ma anche psicologici. “Da karateka, mi sento di dire che il Karate mi ha aiutato molto durante la vita, credo che la cosa più importante che mi ha dato è la sicurezza e l’indipendenza” racconta un praticante, e continua: “Quando sei sul tatami e combatti puoi contare solo su te stesso e questo in qualche modo ti aiuta nella crescita”.

Ma gli effetti benefici non si fermano solo a questo. È dimostrato che la pratica di questa arte marziale ha degli effetti positivi anche sulla concentrazione e sulla capacità di memoria. Infatti nel Karate, oltre al combattimento esistono anche delle sequenze di tecniche da eseguire e ricordare durante tutto il percorso da karateka, alcune di queste anche molto lunghe con più di 60 tecniche. Inoltre il Karate insegna il rispetto delle regole e l’importanza del codice morale, il maestro, o Sensei, è infatti sinonimo di disciplina e gli allievi devono modellare il proprio comportamento seguendo delle regole.

Visti i grandi vantaggi psicologici e fisici che la pratica di questa disciplina porta, sono stai aperti corsi di Karate anche in alcuni ospedali pediatrici in Italia, in particolare a Roma, dove si è avuto modo di osservare che i bambini che avevano aderito a questo corso, avevano una maggiore capacità di sopportare il dolore e di gestire le proprie malattie.

Elisabetta Rossi
2Q Liceo G.B. Vico Napoli