Roma contemporanea: l’Arcangelo Raffaele al Trullo.

Nel 2015, nel quartiere romano del Trullo, si è svolto il terzo Festival Internazionale di Poesia di Strada. Per quest’occasione, l’artista Mr Klevra ha realizzato un mural dedicato al tema dei viandanti, in cui è presente ovviamente anche il testo di una poesia, frutto del lavoro di collaborazione con Sugar Kane e Alfonso Pierro.

Mr Klevra è uno pseudonimo tratto dal film “Slevin-Patto criminale”. L’artista si riconosce nel suo protagonista perché come lui ha una sorta di doppia vita: da un lato il suo lavoro di ingegnere, dall’altro la sua grande passione, l’arte di strada in cui usa spesso iconografie bizantine. Per realizzare i suoi murales, Mr Klevra ha dovuto superare i suoi limiti: è infatti daltonico e soffre di vertigini. L’artista dice che realizza le sue opere per dimostrare che si può portare la bellezza anche in periferia.

L’opera raffigura l’Arcangelo Raffaele (protettore dei viandanti e del quartiere, che nel corso del ‘900 ha conosciuto una forte emigrazione) mentre sembra abbia appena finito di scrivere la poesia che si trova sotto di lui. La figura è ispirata all’arte bizantina e sembra uscita da un’antica icona. A colpire sono soprattutto le ali di un bel rosso acceso, simbolo di amore divino, e la preziosa aureola in cui compare il suo nome.

Al di sotto una poesia recita:

“Questi sono i nostri padri guardate guardateli bene uomini donne bambini vecchi disperati pezzenti bestie stivate persone guardate le fotografie che ritraggono la speranza guardate le fotografie ingiallite il bianco e il nero dei padri la paura il nostro cuore negl’occhi abbiate pietà per quegli occhi pietà per gli occhi dei nostri padri

Dunque mosso il mondo lasciato lontano preso il mare dover partire rinunciare lasciare questo è quello che rimane lettere mappe cieli oscuri costellazioni da navigare a vista pesci angeli polene onde colossali guardate questo è quello che rimane la maledizione dell’imbarco follia certezza d’andar via”.

Quello che ci ha colpito di questa poesia è stata l’assenza di punteggiatura e le ripetizioni che ricordano lo stile di un’antica cantilena. Ci siamo soffermati soprattutto sul concetto chiave di pietà, che è il sentimento che dovrebbero ispirarci queste persone, che per la loro povertà, sono costrette ad abbandonare la loro vita e a cercarne una migliore in paesi lontani e sconosciuti.

Abbiamo anche guardato un documentario sull’esperienza dell’emigrazione italiana in America, che ci ha fatto capire quanto sia stato difficile per i nostri connazionali, sia durante il viaggio, in cui tanti, soprattutto bambini, morivano, sia all’arrivo in America, dove erano vittime di odio e razzismo.

 

Isabella Albanesi, Greta Baratta Staltari, Arianna Marceddu, Sara Mendozza, Maya Pietrobono, Annalisa Trombetta, 1B Liceo Artistico “Via di Ripetta”